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Corrieri e Posta

I corrieri di terra erano in antico uomini, i quali, benchè a cavallo, correvano poco. Quando si volevano spedire lettere si pagava un uomo perché le portasse al luogo di destinazione e al domicilio del destinatario e le consegnasse a questi in proprie mani.

Spigolo in proposito qualche notizietta interessante.

Nel 1545 per portare una lettera a Cagliari si pagano 2 lire sarde.

Nel 1557: «a un corriero o corridor, mandato ad Alghero per la notizia dei 48 vascelli (?) 10 soldi».

«A mastro Capuso, che portò la nuova che il Viceré era arrivato, Ls. 2.12».

«Per portare una lettera a Castelsardo soldi 10».

«Per il cavallo che portò il Sindaco ad Alghero, soldi 15».

1594 (3 Giugno). – Il Municipio manda a Cagliari L. 5.000 per mezzo del Magn.co Antonio Dequena q.m Matteo, a suo rischio e pericolo, dandogli di aggio Ls. 100.

1596. – Ls. 8 a Giovanni Musina, Massaiu, «per essere andato a Cagliari con lettere d’importanza dirette al Viceré ed a quel Sindaco, dai quali deve ritirare le risposte». «A Pedru Mudadu soldi 20, per esser venuto correndo a cavallo da Castello aragonese con una lettera di quei Consiglieri con un avviso di nuove galere». «Ls. 8 per andare a Cagliari con una lettera».

1660. – «Al Viandante Giovanni Paduano per essere andato e tornato da Cagliari con lettere e dispacci Ls. 20».

1736 (3 Luglio). – Si pagano Ls. 17.10 a Nicola de Sorte, Viandante, «per aver hido correo, andando e venendo da Cagliari con cartas para su Eccellenza».

1739 (Testamento). – «Essendo stato di visita in questa città l’Intendente Generale, stabilì la Posta; combinammo con lui, e assegnammo al Commissario di questa Posta, che è Don Ignazio Bernardo Zespedes, 36 scudi all’anno a decorrere dal giorno in cui la Posta verrà stabilita».

La Posta fu aperta il 15 Aprile 1741, col Direttore Nob. Don Ignazio Bernardo Zespedes.

Nel 1765 era Direttore di Posta Antonio Felis Sequi Bologna.

1739 (Luglio). – Sotto Carlo Em. III si stabilirono nell’Isola i Corrieri periodici per la posta, una volta la settimana; più tardi, nel Febbraio 1767, furono stabilite per il Continente tre corse al mese.

1781. – I Consiglieri pagano dal proprio 8 scudi per spedire un corriere straordinario al Viceré in Cagliari, annunziandogli i misfatti commessi nel tumulto del 1780. (Più tardi supplicarono di venir rimborsati della spesal).

E faccio punto, aggiungendo che nel Luglio 1760 il Ministro mandò il nuovo regolamento delle Poste, e nel 1763 la nota delle tasse per le lettere. Vengono quindi stabiliti i corridor o corrieri, con una certa regolarità. Le istruzioni pervenute nell’Ottobre 1766 prescrivevano che per l’andata e ritorno delle Gondole dei Dispacci da Portotorres a Livorno, una volta la settimana, si dovessero stabilire fra le due città di Cagliari e Sassari sei corrieri, da terminare nelle tappe di Cagliari, S. Gavino, Oristano, Alghero, Sassari.

«Ogni corriere avrà la cornetta perché avvisi il compagno di tener pronto il cavallo, ed avrà sul berretto le armi di Sua Maestà».

Nel 3 Maggio 1769 «si avverte il Governatore di Sassari di badare alla regolarità delle partenze delle valigie, all’ora prefissa».

I Corrieri furono molte volte assaliti da malfattori, depredati, ed anche uccisi in viaggio. Nel Novembre del 1772 fu impiccato uno di tali assassini; nel Settembre 1797 furono rubate le valigie dei Dispacci; nell’Agosto 1816 fu assalito da grassatori armati, a Monte Santo, il Corriere di Bonorva.

Con R. Editto del 1837 furono stabiliti nell’Isola 103 Uffici postali, e tra Cagliari, Sassari e Portotorres la corsa era bisettimanale. Da Sassari partiva il martedì ed il sabato alle 4 pomeridiane, con le diligenze di cui altrove abbiamo parlato.

Verso questo tempo erasi organizzata la Compagnia dei Trentuno, composta di trentun individui corrieri, obbligati ciascuno a fare il viaggio fino a Cagliari per il servizio di posta, nella giornata che gli spettava di turno. Trovo siffatta Compagnia anche nel 1848, forse per i soli Dispacci ufficiali.

Il primo Ufficio postale fu impiantato a Sassari verso il 1836 nel pianterreno del Palazzo Civico, con una finestra verso la via degli Scolopi, dalla quale si distribuivano le lettere. Risulta da documenti che nel 1850 il Municipio chiedeva al Governo il fitto di quel locale, in L. 8.500, per gli anni decorrenti dal 1836 al 1849.

In seguito l’Ufficio postale fu traslocato in Via S. Catterina, verso la Piazzetta del Duca, poi nel Palazzo delle Finanze, in Piazza Azuni; di là, nel 1890, nella casa Frassetto in via Cavour, ed infine nei locali del Palazzo Provinciale, dove trovasi tuttora.

Ed ora alcune notizie sulla corrispondenza col Continente.

Nel Nuovo Regolamento del 1763 parlasi delle due speronare destinate a recare in Sardegna i Dispacci. Esse erano: La Diligente, con otto marinai guidati dal Patrono Guglielmo Garziglia; e L’Ocello (sic) con otto marinai e il timoniere di Galera Antonio Contes. La spesa per le due speronare (straordinaria mensile) era di Ls. 270.

Nell’Ottobre del 1766, con l’ordinamento delle corriere postali, si stabili che le Gondole dei Dispacci partissero da Portotorres nella notte dalla domenica al lunedì, e da Livorno nel lunedì medesimo.

Il primo battello a vapore (come già notammo) fu la Gulnara, arrivato la prima volta a Portotorres nel Giugno del 1835; in seguíto si ebbero l’Icnusa nel 1837 e il Tripoli nel 1841.

Telegrafo e Telefono. L’Ufficio telegrafico venne aperto per la prima volta a Sassari il 6 Gennaio 1855. I lavori d’impianto nell’Isola erano stati cominciati nel Febbraio dell’anno precedente per conto della Compagnia Brett, sotto la sorveglianza governativa dell’Ingegnere Panzarasa.

Il Telefono nella città fu messo in esercizio il 13 Febbraio 1905.

Un anno dopo venne messo in comunicazione con Cagliari e venne inaugurato il 10 Luglio.