Premi "Invio" per passare al contenuto

Pagine di storia

Alcuni degli avvenimenti accaduti nell’Ottocento e nel Novecento – oltre ad alcune notizie che hanno caratterizzato i primi anni Duemila – raccontati dalle prime pagine del quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna”. E lo scorrere del tempo testimonia anche dei cambi di grafica adottati dal giornale.

9 agosto 1891

Nasce “La Nuova Sardegna”

La Nuova Sardegna è nata il 9 agosto 1891, fondata da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui Enrico Berlinguer, Pietro Satta Branca, Antonio Stara, Giuseppe Castiglia, che volevano creare un giornale per le elezioni comunali dello stesso anno.

17 marzo 1892

La Nuova Sardegna diventa quotidiano

La Nuova Sardegna diventa quotidiano. Durante il regime fascista assunse fortemente una linea politica antifascista, che portò a 17 sequestri del giornale fino alla sua chiusura nel 1926. Le pubblicazioni ripresero nel 1947.

29 luglio 1900

Re Umberto I viene assassinato

Per vendicare le vittime di Milano e punire il comportamento tenuto dal sovrano, un anarchico italiano che viveva in America, Gaetano Bresci, tornò in Italia per uccidere Umberto I. L’attentato ebbe successo e il re cadde a Monza il 29 luglio 1900, nei pressi della Villa Reale.

27 gennaio 1901

Muore Giuseppe Verdi

È universalmente riconosciuto come uno dei maggiori operisti e compositori di ogni tempo. Simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l’Unità d’Italia e partecipò attivamente anche alla vita politica. Nel corso della sua lunga esistenza stabilì una posizione unica tra i suoi connazionali, divenendo un simbolo artistico profondo dell’unità del Paese.

24 maggio 1915

L’Italia entra nella prima guerra mondiale

Il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria ed entrò così nella Prima Guerra Mondiale, dando vita a quello che sarebbe stato chiamato anche Fronte italiano oppure Guerra di Montagna, poiché buona parte delle relative operazioni si svolsero nell’Italia nord-orientale lungo le frontiere alpine. Una dichiarazione di guerra che nei quattro anni seguenti avrebbe visti impegnati 5 milioni di soldati italiani, fra i quali ci sarebbero stati circa 620.000 morti, 600.000 fra prigionieri e dispersi e quasi 1 milione di feriti.

10 giugno 1924

L’uccisione di Giacomo Matteotti

Giacomo Matteotti è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma dell’ottobre 1922.
Venne rapito e assassinato da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.

8 maggio 1949

Prime elezioni regionali

Le elezioni regionali in Sardegna del 1949 si tennero l’8 maggio. A norma dello Statuto regionale la durata della Legislatura era stabilita in 4 anni. L’amministrazione si resse su un accordo centrista fra la Democrazia Cristiana e il Partito Sardo d’Azione.

6 maggio 1962

Antonio Segni viene eletto presidente della Repubblica

Antonio Segni nasce a Sassari il 2 febbraio 1891. Dopo aver ricoperto diversi incarichi governativi nei governi Bonomi III, Parri, De Gasperi I, De Gasperi VII e Pella, Segni fu per due volte Presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 20 maggio 1957 e dal 16 febbraio 1959 al 26 marzo 1960.
La sua fu la seconda presidenza più breve nella storia della Repubblica Italiana dopo quella di Enrico De Nicola, in quanto mantenne il ruolo solamente per due anni, fino alle dimissioni per impedimenti di salute del 6 dicembre 1964.

3 giugno 1963

Muore Papa Giovanni, il papa buono

L’indole gentile e il costante sorriso gli valsero l’affetto e il rispetto di molti. Il suo papato lasciò un’eredità di apertura e di riforma nella Chiesa cattolica, e la sua gentilezza e vicinanza alla gente lo resero una figura molto amata e rispettata tanto da meritarsi l’appellativo di “papa buono”.

22 novembre 1963

L’assassinio di John F. Kennedy

Alle 12:30 del 22 novembre 1963 il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, fu assassinato a Dallas mentre attraversava la città con la sua auto scoperchiata. La maggior parte dei testimoni udì tre colpi di arma da fuoco.
Sulla limousine presidenziale vi erano anche la moglie del presidente, Jacqueline, e il governatore John Connally (ferito gravemente) con la moglie Nellie. John Kennedy fu ferito mortalmente nella Dealey Plaza da colpi di fucile sparati da Lee Harvey Oswald, un ex marine, attivista castrista.

27 marzo 1968

La cattura di Graziano Mesina

Dopo l’evasione dal carcere di San Sebastiano di Sassari nel 1966 (la quarta volta che “Grazianeddu” riusciva a scappare) Graziano Mesina viene catturato in seguito a un normale controllo dalla polizia stradale alle porte di Orgosolo. Dal carcere di Sassari Mesina evase assieme all’ex legionario spagnolo Miguel Atienza, I due si erano lasciati cadere dal muro di cinta del penitenziario.

20 luglio 1969

Primo sbarco dell’uomo sulla Luna

Apollo 11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio 1969. Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore dopo l’allunaggio; Aldrin lo raggiunse 19 minuti più tardi. I due trascorsero circa due ore e un quarto a esplorare il sito chiamato Statio Tranquillitatis, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che avrebbero riportato sulla Terra. Il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, pilota del modulo di comando, rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie; 21,5 ore dopo l’allunaggio i tre si riunirono e Collins pilotò il modulo di comando “Columbia” nella traiettoria di ritorno verso la Terra. La missione terminò il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’oceano Pacifico.

12 aprile 1970

Il Cagliari è campione d’Italia

Il Cagliari di Gigi Riva, guidato da Manlio Scopigno, battendo il Bari all’Amsicora per 2-0, porta per la prima volta in Sardegna lo scudetto. La formazione titolare era la seguente:
Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva

24 aprile 1970

Papa Paolo VI in Sardegna

Alcuni giorni dopo la vittoria dello scudetto da parte del Cagliari, storica visita di papa Paolo VI in Sardegna. Papa Montini giunse a Cagliari, in un tripudio di folla, in occasione dell’anniversario dello sbarco della cassa con la statua della Madonna di Bonaria.

1° dicembre 1972

La morte di Antonio Segni

Dopo essere stato colpito, nel 1964, da trombosi cerebrale, Segni rassegna volontariamente le dimissioni da capo dello stato nel mese di dicembre di quell’anno. Già dal mese di agosto del 1964 le funzioni di presidente della Repubblica erano state provvisoriamente assunte dal presidente del Senato, Merzagora. Dopo la sua morte, avvenuta a 81 anni, la salma del presidente Segni riposa al cimitero di Sassari.

5 settembre 1972

Massacro alle Olimpiadi di Monaco

Il massacro di Monaco di Baviera fu un evento terroristico avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972, a Monaco di Baviera (Germania Ovest). Un commando dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani del villaggio olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica di Israele. Un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayin e di un poliziotto tedesco.

9 maggio 1978

Uccisione di Aldo Moro

L’agguato di via Fani fu un attacco terroristico compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978 in via Mario Fani a Roma, per sequestrare Aldo Moro importante esponente politico della Democrazia Cristiana, uccidendo tutti i componenti della sua scorta. Il sequestro durò 55 giorni e si concluse con il ritrovamento del cadavere di Moro nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Michelangelo Caetani.

17 maggio 1979

Fuga di gas: tragedia a Sassari

Sono le 18,45 del 17 maggio del 1979. Il Corso Vittorio Emanuele, piazza Azuni e via Cesare Battisti sono pieni di gente. All’improvviso un rumore sordo, sembra quasi che la terra tremi. Meno di un secondo dopo si sente un boato: dalla tabaccheria che fa ad angolo tra piazza Tola e via Cesare Battisti, vengono “sparati” frammenti di vetrine, pezzi di travertino, parti di arredi della rivendita. La causa dello scoppio è una perdita di gas propano da una condotta che passa davanti al tabacchino.
A causa dell’esplosione perdono la vita quattro persone: Claudio Pintore, di 33 anni (fidanzato della figlia del titolare della tabaccheria, Silvio Visnovitz); Maria Sanna, 70 anni, amica della proprietaria della gioielleria Morittu in piazza Tola; Elisabetta Accalai, 29 anni, originaria di Sedilo ma residente a Macomer e Domenica Brundu, 19 anni, di Ploaghe, amiche che frequentavano a Sassari un corso per infermiere. I corpi delle due giovani, abbracciate, verranno recuperati due giorni dopo l’esplosione. Nel bilancio finale della tragedia si contano anche 44 feriti.

27 agosto 1979

Sequestro di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Era il 27 agosto 1979 quando Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi furono rapiti nella loro casa in Sardegna. La prigionia durò quasi quattro mesi.
Le trattative andarono avanti a lungo. Alla fine, il riscatto venne fissato a 550 milioni di lire e pagato, consentendo la liberazione degli ostaggi. Altri 50 milioni sarebbero dovuti essere consegnati in un secondo momento, impegno che fu onorato da De André. Alle 23.00 del 20 dicembre, a pochi chilometri da Alà dei Sardi, fu rilasciata Dori Ghezzi. Alle 21.00 del 21 dicembre, invece, fu liberato Fabrizio. Erano passati 117 giorni dal sequestro.

14 settembre 1979

Precipita sui monti di Capoterra il volo Alghero-Cagliari

Alle ore 00.47 del 14 settembre 1979 il Dc9 della compagnia Aereo Trasporti Italiani scomparve dai radar dell’Aeroporto di Cagliari. L’aereo, dopo aver perso quota, si schiantò su un costone roccioso tra i monti di Sarroch e Capoterra. Non si salvò nessuno: morirono 31 persone, 4 del personale di volo e 27 passeggeri per quello che è ancora oggi il peggior disastro aereo riguardante l’aeroporto di Cagliari.
L’aereo era partito dall’aeroporto di Alghero Fertilia; doveva far scalo a Cagliari per poi proseguire verso Roma.
 

27 giugno 1980

La strage di Ustica

La sera del 27 giugno 1980, un DC-9 della compagnia Itavia, decollato da Bologna e diretto a Palermo con a bordo 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, sparì improvvisamente, all’altezza dell’isola di Ustica, dagli schermi di rilevamento radar del traffico aereo di Roma Ciampino, da dove gli operatori di volo ne stavano seguendo il regolare tragitto. Le ricerche dell’aereo proseguirono tutta la notte fino alle prime luci del mattino del 28 giugno, quando furono individuati i primi resti del velivolo. Le operazioni di soccorso portarono al recupero di alcuni rottami dell’aereo e dei corpi di 41 vittime su un totale di 81. Non vi fu nessun superstite.
Le indagini sulla scomparsa del DC9 apportarono numerosi elementi al piano della conoscenza dei fatti accaduti la notte del 27 giugno 1980. Il sequestro delle registrazioni delle telefonate effettuate la notte della strage tra le diverse stazioni radar, avvenuto nel 1991, rivelò la presenza di “traffico aereo militare intenso” nella zona del disastro.

2 agosto 1980

Strage alla stazione di Bologna

Erano le 10:25 di sabato 2 agosto 1980 quando una bomba esplose alla stazione ferroviaria di Bologna. Nell’attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite: fu il più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. Nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell’ala Ovest dell’edificio. La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile).
Nell’immediatezza dell’attentato la posizione ufficiale del Governo, allora presieduto da Francesco Cossiga, sulla base dei primissimi rilevamenti della Polizia di Stato fu quella dell’attribuzione dello scoppio a cause fortuite, ovvero all’esplosione di una vecchia caldaia sita nel sotterraneo della stazione. A seguito dei rilievi svolti e delle testimonianze raccolte sul posto apparve chiara la natura dolosa dell’esplosione, rendendo palese una matrice terrorista; ciò contribuì a indirizzare le indagini nell’ambiente del terrorismo nero.
Come esecutori materiali sono stati individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari. A lungo gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti, sebbene fossero rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati.

13 maggio 1981

Attentato a Giovanni Paolo II

L’attentato a Giovanni Paolo II è stato un tentativo di omicidio del papa commesso il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro, in Vaticano, da Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò 2 colpi di pistola ferendolo gravemente. Giovanni Paolo II fu colpito due volte, perdendo molto sangue.

1° giugno 1982

Il presidente della Repubblica Sandro Pertini in visita a Sassari

Visita ufficiale del Presidente della Repubblica Sandro Pertini alla città di Sassari e successivo intervento a Caprera per la celebrazione di Giuseppe Garibaldi nel centenario della morte.

28 luglio 1983

Il rogo di Curraggia

Il drammatico incendio di Curraggia devastò l’omonima collina posta a sud-ovest di Tempio Pausania, fra i comuni limitrofi di Aggius e Bortigiadas. La catastrofe costò la vita a 9 persone causando 15 feriti.
Le fiamme, partite dal mare, si fecero largo tra strade e boschi in direzione di Tempio Pausania fino ad arrivare nelle campagne di Bortigiadas ed Aggius propagandosi poi inesorabilmente sulla collina di Curraggia. In seguito al rogo di proporzioni straordinaria andarono in fumo oltre 18.000 mila ettari di terreno.

11 giugno 1984

Muore Enrico Berlinguer

L’11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano. Quattro giorni prima, nel mezzo di un comizio per le elezioni europee a Padova, si era sentito male, ma aveva voluto portare a termine il discorso a ogni costo. Si era capito ben presto, tuttavia, che l’ictus non sarebbe stato superabile.
L’Italia degli anni Ottanta perdeva così un leader ammirato dai militanti comunisti e rispettato dagli avversari.
Ai funerali partecipa una folla vastissima, che vedeva nel segretario del PCI il simbolo della “questione morale” e di una politica in via di dissolvimento.

18 gennaio 1985

Il conflitto a fuoco di Osposidda

La sera del 17 gennaio 1985, a Oliena, viene rapito e trasportato fuori dal paese con una Fiat 128  l’imprenditore Tonino Caggiari. Sentendo le grida di aiuto di Tonino Corrias, magazziniere legato dai rapitori, una vicina di Caggiari allerta il 113 mentre alcuni paesani di Caggiari si lanciano all’inseguimento della macchina diretta verso Orgosolo. In contemporanea scatta il piano antisequestri con dispiegamento di forze dell’ordine e posti di blocco lungo le strade.
Sono i volontari olianesi ad indicare alle squadre dei marescialli Serra e Pusceddu il luogo dove i rapitori si sono fermati in località Osposidda. Il 18 gennaio, verso le 14,30, gli uomini ritrovano delle tracce che vengono fatte risalire ai rapitori. Le tracce portano le forze dell’ordine nei pressi di un canalone ricco di vegetazione da cui sentono colpi di arma da fuoco che la banda sta sparando contro i civili impegnati nella ricerca del Caggiari. Sono proprio i civili a ritrovare Caggiari, che era stato rilasciato incolume dai sequestratori, ed a condurlo successivamente nella caserma dei carabinieri di Oliena.
Abbandonato il sequestrato, i malviventi ingaggiano un conflitto a fuoco con la Polizia. I primi, che cercano di raggiungere il versante del Supramonte opposto a quello dove si trovavano, lanciano contro i militari anche una bomba a mano. Nel primo conflitto a fuoco muore il latitante Giuseppe Mesina. Anche il sovrintendente Vincenzo Marongiu ingaggia un conflitto a fuoco con i banditi, rimanendo ucciso da due fucilate al petto. Il Marongiu è l’unica vittima tra le forze dell’ordine, mentre Mauro Torti (comandante della squadra cinofili di Nuoro) e il carabiniere Carmelo Mureddu rimangono feriti.
Il maresciallo Serra, abbandonata la sua postazione, nota la canna di un fucile che da un cespuglio gli è puntata contro. Riesce a spostarla e ad esplodere dei colpi verso il cespuglio. Anche l’agente Daniele Ladu esplode dei colpi verso il cespuglio. Rimarranno uccisi nello scontro i due latitanti Giovanni Corraine e Salvatore Fais. Il maresciallo Serra rimarrà ferito non gravemente mentre l’ultimo bandito rimasto vivo ferisce l’agente Ladu ad una gamba. Subito circondato, e ignorando i richiami degli agenti, anche quest’ultimo verrà ucciso. Si tratta di Niccolò Floris di Orgosolo, anch’egli pregiudicato e latitante.
I cadaveri dei banditi verranno trasportati su alcuni camion scortati dalla polizia a sirene spiegate. Questo causerà accese polemiche, perché molti interpretarono il fatto come un’ostentazione dei cadaveri alla stregua di trofei di caccia (la pratica del trasporto per le vie del paese si usa nella caccia al cinghiale. Lo stesso commissario Salvatore Mulas, 25 anni dopo l’accaduto, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Nuova Sardegna ammise l’errore di quel macabro trasporto; ma, aveva aggiunto, le sirene non avevano intento di giubilo, erano accese perché le volanti facevano da scorta al camion con le salme dei malviventi vittime del conflitto. (da Wikipedia)

24 giugno 1985

Cossiga nominato presidente della Repubblica

 Nato il 26 luglio 1928 a Sassari, Cossiga è stato professore di diritto costituzionale all’Università di Sassari. Iniziò la sua carriera politica nel 1958, dopo essere stato eletto deputato della Democrazia Cristiana. È stato ministro dell’Interno dal 1976 al 1978, quando si dimise in seguito all’uccisione di Aldo Moro. Dal 1979 al 1980 fu presidente del Consiglio dei ministri nella cui veste guidò una fragile coalizione di governo centrista definitivamente destituita un anno dopo, per mancanza di una maggioranza stabile in Parlamento e fu presidente del Senato della Repubblica dal 1983 al 1985, quando lasciò l’incarico, poiché eletto al Palazzo del Quirinale come più giovane Capo dello Stato della storia dell’Italia repubblicana. Si dimise nell’aprile 1992, pochi mesi prima della scadenza naturale. Dopo Antonio Segni, è stato il secondo sassarese ad essere nominato capo dello Stato.

19 ottobre 1985

Papa Giovanni Paolo II a Sassari

L’incontro in piazza d’Italia con i rappresentanti delle istituzioni, il discorso al mondo della cultura nell’aula magna dell’Università, la messa con una immensa folla di fedeli celebrata allo stadio dell’Acquedotto. Sono questi i momenti che vivono ancora nella mente dei sassaresi nel ricordo della visita alla città di Giovanni Paolo II il 19 ottobre del 1985.

9 novembre 1989

Crollo del Muro di Berlino

Tra il 1961 ed il 1989, Berlino è stata divisa dal muro di Berlino, una barriera di cemento che separava fisicamente la città in due zone. I sovietici avevano costruito il muro per isolare la zona ovest di Berlino, sotto il controllo occidentale, da Berlino Est, sotto il controllo orientale. In questo modo si tentò di impedire ai cittadini della Repubblica Democratica Tedesca (la Germania Est) di accedere alla Repubblica Federale Tedesca (la Germania Ovest). 
Nel 1989 erano cambiate tante cose rispetto al 1961: Erich Honecker, leader del partito comunista della Germania est, si era ormai dimesso, e l’intero blocco sovietico vacillava: sarebbe crollato definitivamente nel 1991. Dopo una serie di proteste spontanee dei cittadini di Berlino, il governo della DDR fece un annuncio improvviso: si poteva di nuovo viaggiare liberamente verso la Germania ovest. Il 9 novembre del 1989 i berlinesi accorsero armati di piccone per demolire una volta per tutte l’odiato muro, il cui crollo fu universalmente interpretato come un segno del fatto che la divisione in due blocchi dell’Europa stava definitivamente finendo.               

28 agosto 1989

Incendio a San Pantaleo

La Gallura piange altre vittime degli incendi. Il 28 agosto 1989 a Milmeggiu, tra San Pantaleo e Portisco, un gigantesco rogo causò la morte di ben 13 persone, fra cui tre bambini. Ci vollero due giorni per domare l’incendio alimentato da un vento pazzesco.  Centinaia di uomini vennero impiegati a terra per contrastare le fiamme, perché il mare in tempesta rendeva difficoltosi i lanci d’acqua degli aerei.
In quel  tragico mese di agosto le vittime dei roghi arrivarono a 19, di cui, come detto, 13 soltanto a San Pantaleo.

16 gennaio 1991

Guerra del Golfo

I bombardamenti su Baghdad durante la Guerra del Golfo, nel 1991 Il cielo di Baghdad squarciato e illuminato a giorno dai bombardamenti nella notte fra il 16 e il 17 gennaio 1991 è una di quelle immagini-simbolo che rappresentano la storia fotografica del secolo scorso. Una breve guerra – quella del Golfo – che devastò nuovamente l’Iraq, subito dopo la fine del lungo conflitto con l’Iran, iniziato nel settembre del 1980 e conclusosi solo nel 1988. Due guerre sanguinose e distruttrici, provocate entrambe dall’arroganza e dalla mancanza di capacità di analisi del feroce rais di Baghdad, Saddam Hussein. Uno dei dittatori più spregevoli fra i tanti autocrati del Medio Oriente. Una guerra combattuta da una coalizione capeggiata dagli Stati Uniti, sotto egida delle Nazioni Unite per liberare il Kuwait invaso nell’agosto 1990, che Saddam si era rifiutato di abbandonare nonostante le pressioni e gli ultimatum.

23 maggio 1992

Strage di mafia: ucciso il magistrato Giovanni Falcone

Il 23 maggio del 1992 ha segnato una delle pagine più buie della storia della Repubblica. Sono quasi le sei del pomeriggio. Sull’autostrada A29 che dall’aeroporto di Punta Raisi, in Sicilia, porta a Palermo, viaggiano tre Fiat Croma. A bordo, ci sono il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicilio e Antonino Montinaro. Con loro, gli altri membri della scorta Paolo Capuzza, Angelo Corbo e Gaspare Cervello, assieme all’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
La corsa delle tre vetture si arresta all’altezza dello svincolo di Capaci. Sotto all’asfalto è stata piazzata mezza tonnellata di esplosivo. Un detonatore azionato dalla collina che sovrasta l’autostrada scatena l’inferno: la carreggiata viene ridotta ad un cumulo di macerie. Del convoglio, si salvano soltanto Capuzza, Corbo, Cervello e Costanza.

10 aprile 1991

Il disastro della Moby Prince

Il 10 aprile del 1991 alle 22:25, il traghetto di linea Moby Prince, appena partito dal porto di Livorno diretto ad Olbia, si schianta contro la petroliera Agip Abruzzo a tre miglia a sud dall’uscita del porto. È stato il più grande disastro della marineria italiana con 140 morti, tutti a bordo del Moby Prince. Tra quelle 140 vittime c’erano anche 30 sardi, adulti (il più anziano un uomo di 60 anni), e bambini (la più piccola aveva appena un anno).

15 gennaio 1992

Sequestro di Farouk Kassam

Farouk Kassam, un bambino di sette anni, venne prelevato la sera del 15 gennaio del 1992 nella villa di famiglia in località Pantogia, a Porto Cervo, da un gruppo di malviventi guidati da Matteo Boe.
Il rapimento ebbe risalto internazionale, anche perché in un primo momento gli organi di stampa attribuirono erroneamente una parentela fra  Fateh Kassam, padre del bimbo rapito e proprietario dell’hotel Luci di la Muntagna, e il principe Karim Aga Khan.
Farouk affrontò un sequestro durato cinque mesi, durante i quali venne tenuto nascosto in una grotta sulle montagne del Monte Albo, nei pressi di Lula. Una prigionia durissima, che vide il suo attimo più drammatico nella mutilazione dell’orecchio sinistro, inviato alla famiglia come prova della sua esistenza in vita.
Un altro momento topico del sequestro, che segnò probabilmente una svolta nelle trattative con i rapitori, fu l’azione della madre di Farouk, Marion Bleriot. La domenica di pasqua la donna decise di andare ad Orgosolo, in quel periodo paese simbolo del banditismo sardo, dove partecipò alla messa e dall’altare chiese alle madri presenti l’aiuto per la liberazione del figlio.
 

10 luglio 1992

Farouk Kassam è libero

Nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1992 torna libero il piccolo Farouk Kassam, sequestrato 177 giorni prima a Porto Cervo.

16 agosto 1995

Strage di Chilivani

Il 16 agosto del 1995 i carabinieri Ciriaco Carru e Walter Frau, in servizio al nucleo radiomobile, erano sulle tracce di un’autobetoniera rubata durante la notte. Intorno alle 15:20, informarono la centrale di aver ritrovato in zona Peldesemene il mezzo, con all’interno diverse armi da fuoco, ed un altro veicolo rubato, e di averne arrestato il detentore, poi risultato essere Salvatore Antonio Giua di Buddusò. All’improvviso vennero colpiti alle spalle da colpi di Kalashnikov sparati da malviventi successivamente identificati per Graziano Palmas e Andrea Gusinu.
L’appuntato Carru rispose al fuoco verso Palmas, ferendolo, poi si voltò e uccise Giua, che stava tentando la fuga verso Chilivani; Palmas continuò a sparare uccidendo il carabiniere Ciriaco Carru, di Bitti di 32 anni. Intanto, dall’altra parte della strada, Walter Frau, carabiniere ossese non ancora trentenne, affrontava Gusinu colpendolo più volte, ma cadde anche lui ferito dai colpi di Sebastiano Pirino. Gusinu sparò altri colpi e uno di essi colpì il giovane militare alla testa. I malviventi si diedero alla fuga. Gusinu, ferito, venne arrestato poche ore dopo dai carabinieri nei pressi di Padru; l’arresto avvenne a seguito del fermo di un camioncino sul quale viaggiava e che era guidato da Graziano Palmas, il quale per evitare l’arresto si suicidò con un colpo di pistola. Pochi giorni dopo fu arrestato il resto della banda: Salvatore Sechi di Olbia, Sebastiano Demontis di Buddusò, Sebastiano Prino di Arzachena, Cosimo Cocco di Bonarcado e Milena Ladu di Olbia.
 

11 settembre 2001

Attacco all’America

È l’11 settembre 2011 quando New York si ritrova sotto attacco. Il volo della American Airlines 11, in viaggio da Boston a Los Angeles, viene dirottato su una delle Twin Towers alle 8:46. Diciassette minuti dopo, alle 9:03, il volo American Airlines 175 colpisce la Torre Sud del World Trade Center. Un terzo aereo, dirottato dai terroristi di Al Qaida finisce sul Pentagono, a Washington, mentre un quarto fallisce l’obiettivo schiantandosi in Pennsylvania. Le televisioni statunitensi raccontano gli attentati in diretta.

16 maggio 2002

Muore il giornalista Mario De Murtas

Il 16 maggio 2002, dopo un brevissimo ricovero in ospedale, muore a soli 48 anni Mario De Murtas, giornalista geniale, una delle firme più note della Nuova Sardegna, dove era vicecaposervizio della Cultura. Ciao Mario…

12 novembre 2003

Strage di Nassiriya

Il 12 novembre 2003, alle 8:40 ora italiana, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base italiana dei Carabinieri in Iraq, provocando l’esplosione del deposito munizioni e la morte di diverse persone tra carabinieri, militari e civili.
L’appuntato Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, e infatti il camion non esplose all’interno della caserma ma al cancello d’entrata, evitando una strage di più ampie proporzioni.
L’attentato provocò 28 morti: 19 italiani e 9 iracheni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava lì per girare uno sceneggiato e militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe.
I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
L’attentato ridusse la base Maestrale a uno scheletro di cemento e danneggiò anche l’altra sede, Libeccio, distante poche centinaia di metri.

18 novembre 2013

Il ciclone Cleopatra semina morte e devasta Olbia

Nel pomeriggio del 18 novembre del 2013, un lunedì, sulla città di Olbia si scatenò l’inferno. I canali, fino a qualche giorno prima dei rigagnoli che scorrevano placidi e silenziosi, si trasformarono in fiumi impazziti. L’acqua travolse le strade, le scuole, centinaia di case, interi quartieri. Migliaia gli sfollati. E nove i morti solo a Olbia e nelle zone attorno.

22 settembre 2013

Papa Francesco in Sardegna

Papa Francesco è stato il quarto “vicario di Cristo” a giungere al Santuario della Basilica di Bonaria a Cagliari. La visita in Sardegna del pontefice, fresco di elezione, segue quelle di Paolo VI nel 1970, Giovanni Paolo II nel 1985 e Benedetto XVI nel 2008.

26 giugno 2015

La Dinamo Sassari conquista lo scudetto del basket

La Dinamo Sassari sale sul gradino più alto del basket italiano conquistando il primo scudetto della storia biancoblu, nell’incredibile notte di gara 7 al PalaBigi al termine della serie con Reggio Emilia. La vittoria del tricolore mette il sigillo allo storico triplete della stagione 2014-2015 con Supercoppa, Coppa Italia e scudetto.

2 marzo 2020

Primo caso di coronavirus in Sardegna

È il giorno del primo contagio, il Covid sbarca ufficialmente nell’isola sino a quel momento risparmiata dal virus che da un paio di settimane si sta diffondendo a macchia d’olio nel Nord Italia. In Lombardia in particolare, dove è scoppiato il focolaio a Codogno in provincia di Lodi e sta per esplodere l’altro terribile, a Bergamo. È il 18 marzo quando in tv scorrono le immagini delle bare portate via sui camion militari: nei cimiteri del Bergamasco non c’è più posto, le salme vengono cremate in altre province. La Sardegna assiste a quelle scene incrociando le dita: il numero dei contagi è ancora contenuto, circa 120, e le vittime sono appena una manciata. Ma è appena scoppiato il focolaio in ospedale a Sassari, nel reparto di Cardiologia, e inizia ad allungarsi il numero dei positivi nelle case di riposo. È chiaro a tutti che il picco deve ancora arrivare, ma è impossibile prevederne la portata e le conseguenze.