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Piazza Littorio

Tra il 1939 e il 1940, il centro storico della città, precisamente nell’area che oggi corrisponde a Piazza Mazzotti (Piazza Colonna Mariana), venne interessato dalla demolizione di una serie di abitazioni e vecchie case definito “sventramento”. Questa operazione si sarebbe resa necessaria per la costruzione di Piazza Littorio, un progetto ambizioso che voleva che la nuova piazza non avrebbe dovuto sfigurare con il “salotto” della città, Piazza d’Italia.

Il progetto però fu interrotto dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e nello spazio che doveva essere riservato alla Piazza Littorio venne innalzata la “Colonna Mariana”, che ancora oggi domina al centro dell’attuale piazza.

Le vie scomparse a causa dell’abbattimento delle case interessate dallo “sventramento” furono vicolo Santa Chiara (di cui oggi è rimasto soltanto il lato est), via Caterina Flos (che collegava Corso Vittorio Emanuele a via Margherita di Castelvì), vicolo delle Clarisse (che si estendeva presso il parlatorio del convento), vicolo Paduano (tra via dei Corsi e via Caterina Flos), la parte mediana di via dei Corsi (che all’epoca collegava il Corso Vittorio Emanuele a Largo Pozzo di Villa) e il vicolo chiuso (denominato un tempo “Vicolo della Peste”), Archivolto Pais (all’epoca era una struttura porticata; la via odierna, ben più larga, è la via Ettore Pais).

Il piano Petrucci prevedeva, una volta completato lo sventramento delle vecchie case, la costruzione di un nucleo “moderno” con nuovi edifici, nuovi tracciati stradali che avrebbero stravolto completamente il contesto preesistente. Era prevista la costruzione di nuovi edifici pubblici di elevato potere simbolico politico: così, sulla piazza del Littorio, pensata come nuovo centro cittadino, oltre alla Torre Sacrario, dovevano sorgere la Casa del Fascio, la sede del Consiglio Provinciale Corporativo, l’Istituto di Previdenza Sociale e l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni.

Petrucci (1902-1946) è stato il professionista pugliese chiamato a redigere il piano regolatore della città di Sassari nel 1938. Nonostante sia stato indubbiamente uno degli architetti di riferimento del regime fascista, in privato assunse comportamenti non ortodossi sposando segretamente, in piene leggi razziali, Hilde Brat ebrea tedesca fuggita dalla Germania nazista. L’architetto, nel 1936-37, vinse i concorsi per le città di fondazione di Fertilia, Aprilia (in provincia di Latina) e Pomezia (in provincia di Roma).

(L’immagine in alto è un disegno di quella che avrebbe dovuto chiamarsi Piazza del Littorio, mai completata. L’opera venne progettata dall’architetto Concezio Petrucci nel 1938 – Grazie a “Sassari sparita”).