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Sassari Italiana

• 1878. Umberto I
Umberto I, felicemente regnante, salì al trono dopo la morte di Vittorio Emanuele; e nello stesso giorno – 9 gennaio – indirizzava ai popoli un proclama, del quale riporto alcuni brani: «… Custodirò l’eredità dei grandi esempi che Egli mi lascia, di devozione alla patria, di amore operoso di ogni civile progresso, e di fede inconcussa a quelle libere istituzioni che largite dall’Augusto mio avo Carlo Alberto, religiosamente difese, e fecondate da mio Padre, sono orgoglio e forza della mia Casa… Il vostro primo Re è morto; il suo successore vi proverà che le istituzioni non muoiono!».
• Diverse
Nella seduta dell’8 febbraio, il Consiglio si occupa del riordinamento della Contabilità comunale.
Il 14 febbraio solenne funerale nel Duomo per la morte del Papa Pio IX, avvenuta il 7 dello stesso mese.
Il giorno 7 Marzo il maestro Canepa ritornava da Cagliari, dove si erano eseguite le sue due opere David Rizio e I Pezzenti. Le cortesie e le ovazioni fatte a Cagliari al Maestro, al poeta, ed al gruppo dei sassaresi, colà recatisi per la circostanza, sono indescrivibili; tutti i giornali di Cagliari, l’Avvenire di Sardegna, il Corriere, l’Avvisatore Sardo e la Vita di pensiero ebbero articoli entusiastici per tutti. A Oristano, come a Cagliari, fu una continua gara di gentilezze, ovazioni, pranzi, discorsi. Il Municipio di Sassari ringraziò ufficialmente il Sindaco di Cagliari per le dimostrazioni fatte a tutti i cittadini Sassaresi.
Il 3 di aprile cessò di vivere a Cagliari l’illustre archeologo sardo Senatore Giovanni Spano. Egli lasciava alla città di Sassari una ricca collezione di oggetti di antichità, per arricchire il nuovo Museo, istituito due mesi dopo, con R. Decreto 26 maggio.
Il Consiglio Comunale, convocato straordinariamente il 22 aprile, dichiarava illegale l’espulsione del Direttore del Gazogeno, biasimando l’operato della Giunta. La Giunta, seduta stante, rassegnava le sue dimissioni. Essa fu rieletta nella sera del 25.
Il 19 Maggio la Società di mutuo Soccorso festeggiava il 28° anniversario di sua fondazione. Assisteva alla festa il Cav. Giuseppe Giordano, uno dei Presidenti onorari, il quale diresse agli operai bellissime parole. Alle due pomeridiane, gran banchetto nella bella campagna di Monserrato, offerta gentilmente dallo stesso Giordano. Il 30 dello stesso mese solenne festa della Consociazione per il secondo anno di sua fondazione. Nello stabilimento Lombardi si lessero molti discorsi. Alle 3 di sera banchetto nelle sale della Società Progressista, di oltre cento coperti.
Il 18 Giugno una terribile disgrazia commosse la popolazione. Due operai muratori lavoravano sulla facciata del Palazzo provinciale prospiciente ai cappuccini. Staccatosi il cornicione su cui lavoravano, caddero, e furono seppelliti sotti i rottami. Trasportati all’ospedale spirarono poche ore dopo. Il domani si fecero i funerali, a cui assistette un gran numero di persone. L’avv. Soro Pirino pronunciò commoventi parole sulle loro bare. Si aprì una sottoscrizione pubblica che fruttò L. 1.228.
Il 26 giugno il Consiglio comunale nomina il Direttore del Museo e Pinacoteca municipale nella persona dell’Avv. Salvatore Manca Leoni.
Alla fine di giugno arrivò il nuovo prefetto Paces.
Il 20 Luglio il Municipio invita con pubblico manifesto a presentare i progetti per l’erezione di un politeama nell’area soppravanzata in piazza Castello; e ciò dietro deliberazione del Consiglio nella seduta del 17 giugno.
Il 6 agosto moriva quasi improvvisamente a Roma il cittadino sassarese Giuseppe Giordano, direttore del giornale repubblicano il Dovere. La stampa tutta ebbe parole di lode per il saldo carattere e forte ingegno dell’estinto.
Il 29 agosto il Consiglio vota il concorso di L.100, per erigere un busto al Ministro Michele Coppino, che tanto si adoperò per l’Università di Sassari.
Il 13 ottobre arrivò a Sassari l’illustre astronomo P. Francesco Denza. Visitò 1′ Osservatorio Meteorologico, diretto dal prof. Rumi. Ripartì il 21 per Aiaccio e Bastia.
Gran folla di popolo, nonché diverse Società operaie con le bandiere, il 25, andarono incontro al maestro Canepa che veniva da Milano in compagnia della sposa per mettere in iscena la sua seconda opera I Pezzenti, che fu rappresentata il giorno 9.
Il 1° Novembre ebbe luogo in Piazza d’Armi il riconoscimento della Compagnia barracellare, ripristinata a Sassari.
Il 18 novembre pervenne il telegramma annunziante l’attentato di Passannante alla vita di Umberto I. Il municipio, in segno di protesta fece suonare la banda cittadina; e la notte vi fu serata di gala al Teatro Civico, dove ripetutamente fu richiesta la marcia reale, e l’inno di Garibaldi.
Il 25 serenata al nuovo sindaco Cav. Antonio Vitelli.
Nel dicembre si ultimarono le pratiche per il nuovo locale del Municipio, il quale dovette lasciare la casa propria, troppo angusta, per stabilirsi nel Palazzo Ducale, dove tuttora trovasi, pagando l’annuo fitto di L. 10.000.
Il 20 dicembre ebbe luogo l’inaugurazione del tronco ferroviario Sassari-Giave.
Il 28 il Comizio votò un concorso per la Mostra Agraria che doveva aver luogo a Sassari.
• 1879. Diverse
Il 24 gennaio leggevasi nel Consiglio Comunale la Relazione sulla contabilità, compilata dal nuovo ragioniere Cavani.
Il 14 marzo ebbe luogo all’Università la solenne inaugurazione del mezzo busto in marmo del ministro Coppino, per aver egli presentato in Parlamento un progetto di legge, per cui l’Ateneo sassarese veniva pareggiato alle Università secondarie del Regno, purché comune e provincia concorressero nella spesa per L. 70.000 annue.
Per iniziativa del prof. Domenico Lovisato, nel mese d’aprile venne costituito un Comitato promotore per fondare in Sassari una Sezione del Club Alpino Italiano. Il 18 maggio ebbe luogo la prima gita inaugurale dei soci ad Osilo. Li accompagnò la banda cittadina.
Il 25 aprile arrivò a Sassari il nuovo prefetto cav. Del Serro.
Nello stesso giorno il Consiglio deliberava un concorso per l’impianto d’una Palestra ginnastica.
Il 2 maggio il Consiglio deliberava di nuovamente richiamare dalla città di Cagliari le spoglie di D. A. Azuni.
Il 22 maggio moriva Antonio Luigi Sancio, capitano in ritiro, il quale, con suo testamento, istituiva erede universale delle sue sostanze il Ricovero di Mendicità.
In seduta del 28 agosto il Consiglio deliberava la regolarizzazione e livellamento delle piazze Castello e Cavallino, nonché l’apertura d’una nuova strada a fianco della Caserma.
In seduta del 15 ottobre il Consiglio votò il riordinamento della Banda, e nominò per direttore il maestro Luigi Canepa.
In seduta del 20 si delibera la sistemazione della Piazza d’Italia.
Il Consiglio, il 27 novembre, deliberò la vendita dell’area, così detta dei bagni, nelle Appendici.
Il 12 dicembre arrivò da Cagliari una commissione incaricata di impiantare a Sassari una succursale della Banca Fondiaria. Il Municipio volle fare un cortese ricevimento ai cagliaritani che, nell’occasione della rappresentazione del David Rizio a Cagliari, avevano così gentilmente accolto i Sassaresi. La Giunta comunale, tutte le Società operaie con le rispettive bandiere, nonché una folla di popolo, andarono al loro incontro alla stazione, e li accompagnarono fino all’Albergo Beltrand, preceduti dalla Banda. La stessa sera fu loro offerta una serenata dal Municipio. All’indomani musica all’inaugurazione dell’Istituto. La sera serata di gala nel Teatro Civico. Il 15 alle ore 5 pom. gran banchetto nel palazzo comunale. Fu una dimostrazione spontanea, affettuosa, a cui, può dirsi, prese parte tutta la cittadinanza.
Il 24, solenne funerale del comm. Ambrogio Arrica, la cui salma fu trasportata da Sorso a Sassari.
• 1880. Diverse
Il 10 gennaio ebbero luogo i solenni funerali del canonico cav. Luigi Sclavo, valente cultore di archeologia e intimo amico del senatore Spano. La sua salma fu recata nella cattedrale; e di là, per volontà espressa dal morente, trasportata alla Cruca, e seppellita accanto al suo intimo amico cav. Simplicio Maffei.
Il 23 febbraio ricostituzione del Corpo dei Pompieri.
In seduta del 24 il Consiglio discute sulla domanda di certo Ticozzi, il quale chiede un concorso per impiantare un Tramvay tra Sassari, Sorso, Sennori e Portotorres.
Il 19 aprile arriva a Sassari una Commissione d’Inchiesta per le ferrovie, la quale invita molti cittadini a rispondere alle 192 domande contenute nel questionario da essa formulato.
Il 10 maggio fu eletto deputato l’avv. Gavino Soro Pirino.
• A Efisio Tola
Il 13 giugno, alle ore 9 ant. tutte le Associazioni popolari di Sassari, le rappresentanze e gli studenti erano riuniti in Piazza Tola. La casa Tola era imbandierata; la Banda cittadina suonava inni patriottici; la piazza e le vie adiacenti erano affollatissime. Per iniziativa del Circolo la Gioventù s’inaugurava una lapide in memoria del patriota Efisio Tola, fucilato a Ciamberì nel 13 giugno 1833 per aver amato l’Italia.
Alle 10 la lapide fu scoperta da Enrico Berlinguer, in nome del Circolo, dopo aver pronunciato brevi parole che furono accolte da molti applausi.
Il corteo quindi, preceduto dalla Banda, si diresse al luogo di riunione, fissato nel Teatro Civico; ma essendo questo sin dal mattino occupato dagli agenti di polizia, il corteo si condusse allo stabilimento Lombardi, dove avvenne la commemorazione. Ivi si lessero tutte le adesioni, e vi furono discorsi pronunziati da Berlinguer, Mossa, Basini, Intina, G. Soro Pirino e Paolo Hancy, che parlò in nome degli studenti francesi.
Le associazioni intervenute con bandiera furono tredici; le rappresentanze e le adesioni settanta. Mandarono lettere Saffi, Brusco Onnis e Campanella; e telegrammi gli studenti sardi residenti a Cagliari, a Torino e a Napoli; nonché diverse Società e giornali di Genova, Livorno, Roma, Napoli, ecc.
Riporto alcuni brani delle lettere di Saffi, Brusco Onnis e Campanella:
« Saluto, riverente, il nome del Martire, al quale la materna isola temprò l’anima invitta di quella fede, che non piega né alle corruttele né alle violenze della tirannide.
« Efisio Tola e i suoi compagni di martirio, posponendo il vincolo fattizio della forzata milizia al vincolo eterno che li legava alla Patria sperata, obbedirono al Dovere, e insegnarono coll’esempio della loro virtù, la religione del sacrificio ai fratelli schiavi.
« La loro Memoria è santa, e vive intemerata negli annali e nella coscienza della Nazione. Né si cancellano coi sequestri la coscienza e la storia.
« Una cosa sola può rendere più lieve il retaggio delle colpe degli avi ai nepoti: il rispetto ai sepolcri e ai ricordi delle vittime.
Bologna, 5 giugno
Vostro di cuore A. SAFFI
« Nato in Sardegna, dove il Tola nacque, e seguace dai più giovani anni della grande idea italiana per la quale Egli romanamente morì, incombe a me maggior dovere di riverente omaggio alla memoria di Lui; e io lo compirò spiritualmente questo dovere, ribenedicendo in quel giorno al sommo esempio di fede e di virtù ch’Egli legava alla Patria, continuando le forti magnanime tradizioni dell’isola nativa, calunniata sempre e così mal nota ancora. Milano, 7 giugno.
Fraternamente Vostro V. BRUSCO ONNIS
« Dolente di non poter intervenire alla vostra patriottica festa, mi associo con tutta l’anima alle onoranze che tributerete alla memoria di Efisio Tola, uno dei primi martiri del nostro risorgimento, appartenente alla Giovine Italia, alla quale io pure avevo l’onore di essere ascritto.
« Vi prego di volermi rappresentare alla solenne cerimonia, e ringraziandovene anticipatamente vi stringo con affetto la mano.
Firenze, 7 giugno.
Vostro F. CAMPANELLA
Ecco l’iscrizione della lapide apposta alla casa Tola:
IN QUESTA CASA NACQUE
EFISIO TOLA
IL 15 GIUGNO 1803.
FIAMMA D’IMMENSO AFFETTO L’INVASE
AUSPICE DIO E POPOLO
PER L’UNITÀ E LA LIBERTÀ D’ITALIA
DECRETANTE UN CONSIGLIO MARZIALE
PIOMBO MILITARE LO SPENSE IN CIAMBERÌ
NEL 22 GIUGNO 1833
—
LA PATRIA LE ISTORIE RAMMENTINO
L’ALTO SACRIFIZIO!…
IL CIRCOLO LA GIOVENTÙ 1880
• Il ministro Baccarini
La sera del 29 giugno, alle ore 10 pom., arrivava a Sassari il ministro Baccarini con un seguito di persone ragguardevoli, venute per l’inaugurazione della ferrovia Sassari-Cagliari. L’ora tarda e la funga aspettazione delusa fecero sì che il ministro fu ricevuto freddamente, in mezzo ad un buio pesto e ad un silenzio quasi sepolcrale. Il Ministro col suo seguito attraversarono il Corso per recarsi al Palazzo provinciale, dove era pronto un pranzo, che finì per essere una cena.
Si notarono nel seguito di Baccarini il poeta Pietro Cossa, l’autore del Nerone; il maestro Marchetti, l’autore del Ruy Blas; Desantis, il famoso ritrattista; De Arcais, il valente appendicista teatrale e direttore dell’Opinione; il Paolocci, l’egregio disegnatore principale dell’Illustrazione italiana; nonché i redattori del Diritto, del Fanfulla, della Gazzetta Ufficiale ecc.
All’indomani, alle 10 ant., il Ministro ricevette le autorità e i complimenti d’uso; alle 3 pom. si recò a Portotorres per esaminare il porto, che fu dichiarato da lui un’indecenza.
Alle 8 pom. ebbe luogo il pranzo offerto dal Municipio nella sala comunale, addobbata con molto gusto, e dove figuravano tutti gli stemmi delle città sarde. Nel centro della sala leggevasi la seguente iscrizione, dettata da Enrico Costa:
IL FISCHIO DELLA VAPORIERA
ANNUNZIA AI POPOLI SARDI
L’AVVICINAMENTO DI DUE PROVINCIE SORELLE.
SASSARI ESULTANTE
PER SÌ FAUSTO AVVENIMENTO
SALUTA GLI OSPITI CORTESI
CHE ASSISTONO ALLA FESTA ISOLANA.
Dopo il pranzo vi furono i brindisi. Parlò il Ministro con entusiasmo, facendo voti per l’avvenire della Sardegna; parlò il Sindaco Vitelli, l’avv. Manunta, l’avv. Soro Pirino, De Arcais, il Conte di S. Elia, e finalmente il poeta Pietro Cossa. A tavola sedevano varie donne, fra cui la figlia del Baccarini e la figlia di Segrè.
Il 1° luglio, alle 7 ant. il convoglio, tutto inghirlandato, usciva dalla stazione di Sassari, diretto per Macomer, recando seco Ministro, ospiti, rappresentanze, sindaco, assessori, deputati provinciali, ecc.
Lungo la strada percorsa, ovazioni, grida entusiastiche, dimostrazioni di affetto. Il treno si fermò a Macomer, dove la compagnia delle ferrovie aveva preparato un sontuoso banchetto, a cui presero parte tutte le rappresentanze ed autorità di Cagliari che convennero allo stesso punto. Le due bande cittadine di Cagliari, e Sassari confusero insieme i loro concerti, e poco dopo si sedè al desco, a cui, fra gli altri, assistette il Vescovo di Bosa, Monsignor Cano, che volle, invitato, intervenire alla festa. Si continuò quindi la corsa per Cagliari, dove il Baccarini e tutto il seguito si ebbero un raccoglimento luminoso e rumoroso, molto più di quello ricevuto a Sassari, dove non si fece nulla proprio nulla, alla lettera!
E così terminò la famosa inaugurazione della ferrovia fra Terranova e Cagliari – ovvero tra Sassari e Cagliari!
• Diverse
In seduta del 16 luglio il Consiglio accorda un sussidio all’Ospizio Marino di Cagliari.
Il giorno 14 agosto, alle 9 pom., dopo la festa popolare dei Candelieri, ebbe luogo l’apertura d’inaugurazione dell’Istituto Musicale, nell’antico palazzo del Comune. Dopo un bel discorso del Sindaco, furono eseguiti cinque pezzi da vari professori e dilettanti, fra i quali tre signorine – tre Emilie: Emilia Pieroni, Emilia Casella, ed Emilia Cordella.
Alle ore 6 pom. del giorno 15 tutte le Società operaie, in numero di diciassette, si trovarono riunite nella Piazzetta del palazzo ducale per prendervi la Giunta, la quale, in mezzo ad una folla mai vista, preceduta dalla banda, si recò in Piazza Cavallino, dove era stato eretto un elegantissimo palco che conteneva cinquecento persone – opera del giovine Luigi Piga, ingegnere del Municipio -. Una folla immensa – forse oltre diecimila persone – era stipata nelle due piazze aspettando 1’inaugurazione dell’acquedotto: d’un’opera che per ben ventisette anni fu il sospiro di tutti. Dopo un breve discorso del Sindaco, che nessuno potè intendere, fu aperto il rubinetto, ed il zampillo improvvisato in una gran vasca lanciò in aria dei getti capricciosi d’ acqua. Fu un grido solo – un solo applauso. L’acquedotto era inaugurato. Alla notte il palco, il padiglione e tutta la città erano illuminati, e il popolo passeggiò per le vie della città oltre la mezzanotte.
Il 5 settembre ebbe luogo una gran Lotteria di beneficenza in favore dei danneggiati dai terribili incendi delle campagne di Ploaghe e Codrongianus. Un Comitato formato dal Sindaco, Giunta, consiglieri comunali e provinciali, Direttori d’istituti di credito ecc. ecc. si adoperò perché il soccorso riuscisse efficace – e vi riuscì.
La lotteria ebbe luogo sullo stesso palco eretto per l’inaugurazione dell’acquedotto in piazza Cavallino. Il ricavo dei biglietti venduti fu di L. 14.652. Il netto ricavo ascese a L. 11.379, 80 – che fu così ripartito: ai comuni di Ploaghe, Osilo. Codrongianus L. 9.043. 90 – a cinque istituti locali di Sassari L. 2.335. 90.
Il 22 settembre una folla insolita si vedeva nelle piazze e vie adiacenti alle prigioni. Era stato arrestato nella Nurra dai carabinieri il famoso bandito florinese Giovanni Tolu, che da circa trent’anni batteva la campagna. Si era arreso quasi volontariamente.
In seduta del 26 ottobre il Consiglio comunale vota spontaneamente un concorso di L. 1.000, all’opera di Enrico Costa, col titolo: SASSARI. Anche il Consiglio provinciale, in seduta del 27 agosto, aveva votato L. 500 per lo stesso scopo.
• 1881. Diverse
II 4 febbraio il Consiglio comunale deliberava la concessione dell’area, detta dei Bagni, per la costruzione di un Politeama, da offrirsi a colui che avrebbe presentato un progetto migliore. Col 1° marzo venne soppressa la pinacoteca nel locale di Porta Nuova, destinato al nuovo Circolo d’Assise. I quadri si trasportarono qua e là, in aspettazione di apposito locale.
Il Consiglio, in seduta del 29, riconoscendo in massima la convenienza di rendere obbligatorio il trasporto dei feretri per mezzo di carri funebri, incarica la Giunta di compilare apposito regolamento e di trattare per l’appalto.
Il 9 aprile venne a Sassari, per visitare gli amici, l’illustre romanziere concittadino Salvatore Farina, con la sua signora. Mancava dalla sua patria oltre venti anni. Il 10 si recò a Sorso.
Il 16 aprile prestò giuramento a mani del Prefetto il nuovo Sindaco Barone Cesare Giordano. Il suo predecessore Vitelli aveva rinunciato alla carica.
Il 22 il Sindaco e la Giunta si recarono a Terranova per festeggiare l’apertura del tronco Monti-Terranova.
Il 27 si formava un Comitato promotore per l’erezione di un Politeama e per l’approvazione del programma.
Gli amici ed ammiratori di Salvatore Farina, il 3 maggio, offrirono un banchetto ed una serenata al distinto letterato, che ripartì per Milano il 9.
Il 21 maggio una folla immensa assaliva i treni. Non meno di 2.000 sassaresi si recarono ad Oristano per la solenne inaugurazione della statua di Eleonora d’Arborea.
Il 28 furono stabilite le condizioni tra il Municipio e la Società delle Ferrovie per la costruzione di una ricca Stazione definitiva, nella quale Piercy dichiarò di fare delle spese rilevanti. Con decreto reale del 12 maggio furono fatte le nomine degli ufficiali della milizia territoriale di Sassari.
• Contro ai Francesi
Domenica, 27 giugno, ebbe luogo una dimostrazione contro i francesi per i fatti di Marsiglia. Verso l’imbrunire alcuni giovani percorsero le vie della città con bandiere, e vennero seguiti da una folla compatta al grido di Viva l’Italia! Viva l’esercito! Fu un correre di guardie di P. S. e carabinieri; vi furono arringhe del prefetto e del procuratore del re in piazza, grida, fischi, applausi, un po’ di tutto. Si tentò togliere la bandiera ai dimostranti ma inutilmente; che questi, prima di cederla, la fecero in brandelli e se la divisero, lasciando in mano della forza la nuda asta. Si fecero degli arresti.
Il Sindaco ed il Prefetto pubblicarono dei manifesti, invitando i cittadini alla calma ed all’ordine.
Il lunedì seguente fu ripetuta la dimostrazione, ma bisogna confessare che molti prendevano la cosa in burletta, per far dispetto all’autorità prefettizia che aveva preso misure esagerate.
Verso l’imbrunire si presero a sassate le finestre dell’Albergo Beltrand, che aveva chiuso tutte le imposte. Un drappello di soldati cercarono frenare la moltitudine; la quale, al solito, scherzava con lazzi e burlette, comprendendo che non trattavasi di cosa seria. Era una specie d’imitazione di ciò che si faceva in quei giorni in quasi tutte le città italiane, protestando per i fatti di Marsiglia.
La mattina del 28 (martedì) ebbe luogo fra il Prefetto e la Giunta una lunga conferenza, onde prendere i concerti per scongiurare una terza dimostrazione, che dicevasi organizzata per la sera.
Per cura della Giunta la stessa sera alle 4 si tenne un’adunanza nelle sale comunali, dove intervennero molti consiglieri e tutti i rappresentanti delle società di Sassari, in numero di tredici. Il Sindaco diede la parola all’avv. Soro Pirino; il quale fece osservare, che la Giunta municipale aveva proposto ed ottenuto dal prefetto – sotto la propria responsabilità – che non si sarebbe fatta per la città alcuna mostra di forza armata; che le guardie di P. S., oltre il servizio ordinario, non si sarebbero intromesse in altro; e che la truppa e l’arma dei carabinieri sarebbero rimaste in caserma.
Dopo ciò, si pensò di dividere i consiglieri e i rappresentanti presenti in otto gruppi, stabilendo per ciascuno una via od una piazza. Ogni gruppo doveva essere scortato da tre barracelli inermi.
E alla sera, gli assessori e i consiglieri, coadiuvati dai presidenti delle diverse società si recarono al posto loro assegnato; e avvicinandosi ai diversi capannelli che qua e là si facevano, esortavano i cittadini alla calma, pregandoli di ritirarsi nelle proprie case.
Prima delle 11 tutta la città era tranquillissima, e la temuta dimostrazione non ebbe luogo.
La mattina seguente fu pubblicato un manifesto del Sindaco, ringraziando la popolazione per il risultato ottenuto. Il Prefetto, alla sua volta, ringraziò con lettera la Giunta per l’opera prestata.
Curioso invero questo Comitato di salute pubblica, a cui si ricorse per ottenere la calma della città, col patto che le truppe fossero consegnate in quartiere!
E così terminarono le famose dimostrazioni della cittadinanza sassarese per i malaugurati fatti di Marsiglia.
* * *
L’8 agosto ebbe luogo nel Cimitero, per iniziativa del Circolo La Gioventù, l’inaugurazione di un monumento al cittadino sassarese Giuseppe Giordano, direttore del Dovere di Roma. L’iscrizione apposta al monumento diede ai nervi del prefetto, e fu non ultima causa delle scissure che nacquero più tardi fra prefettura e municipio.
L’8 ottobre arrivò da Cagliari la Commissione d’inchiesta per la marina mercantile. Non volle onori ufficiali. Il 16 visitò l’Università ed alcune campagne di Sassari.
Il 24 (lunedì) ebbe luogo la solenne inaugurazione della mostra agricola nella campagna Castoldi, di fronte alle Carceri. V’intervennero tutte le autorità e gran folla di cittadini. Vi si lessero diversi discorsi. Il presidente fu il Comm. Francesco Battilana. La mostra riuscì abbastanza animata e degna di lode.
Il Consiglio comunale viene sciolto con R. Decreto 27 ottobre. Alla metà di novembre arrivò a Sassari il Cav. Pabis, sottoprefetto di Oristano, nominato Delegato Regio.
Il 26 dicembre ebbe luogo l’apertura del nuovo teatrino Goldoni con compagnia di prosa e vaudevilles.
• 1882. Diverse
Il 23 febbraio il reggente Fiorentini ebbe la nomina a prefetto effettivo.
Il 26 gran battaglia elettorale fra progressisti e moderati; vinsero i secondi. Il nuovo Consiglio fu insediato il 6 marzo.
Il 20 aprile ebbe luogo nell’Aula dell’Università un’Accademia per l’inaugurazione della lapide all’illustre medico Luigi Rolando, che per 13 anni insegnò anatomia nell’Ateneo sassarese.
Il 22, per cura del Consiglio d’Amministrazione della Banca Nazionale, si fecero solenni funerali nella chiesa di S. Catterina al Comm. Bombrini, Direttore Generale della stessa Banca.
Il 30 ebbe luogo all’Istituto musicale il XV trattenimento, a cui assistette il distinto letterato e critico teatrale Francesco De Arcais. A quest’ultimo fu offerto un pranzo dai redattori della Sardegna.
Il 1° maggio fu fondata in Sassari la Società Ginnastica.
Il 12 maggio si tenne la prima riunione della Società per l’erezione del Politeama.
Il 17 arrivarono a Sassari i poeti e scrittori del Fracassa: Gabriele D’Annunzio, Edoardo Scarfoglio, e Cesare Pascarella. Ripartirono il 21.
Il 1° giugno sottrazione di L. 116.000 dalla Tesoreria di Sassari.
• Morte di Garibaldi
Il giorno 3 giugno pervenne a Sassari la notizia telegrafica della morte di Garibaldi, avvenuta la sera del 2 alle ore 6 e mezza. La popolazione ne fu vivamente impressionata. Il Municipio, la Prefettura e tutte le Società misero fuori le loro bandiere abbrunate, in segno di lutto; il teatro si chiuse; il ff. di Sindaco, Ledà d’Ittiri, spediva alla famiglia dell’estinto il seguente telegramma:
« Popolazione sassarese, profondamente commossa ed addolorata per la morte dell’Eroe Garibaldi, si unisce alla famiglia per piangerne la perdita».
Un manifesto fu subito affisso al pubblico annunziante la dolorosa notizia della morte dell’Eroe, a cui il Municipio di Sassari aveva conferito la cittadinanza in seduta del 30 gennaio 1861.
Il prefetto partiva per Caprera lo stesso giorno, alla una pom., in compagnia di diversi membri della Deputazione provinciale e comunale. I professori medici dell’Università offrirono la loro opera, per l’imbalsamazione del cadavere.
Gli studenti universitari, quelli del Ginnasio, Istituto tecnico, nonché i giovani del Circolo Efisio Tola, inviarono telegrammi alla famiglia di Garibaldi.
I garibaldini residenti a Sassari, sotto la presidenza dell’Ingegnere Cadolini, pubblicarono un proclama, col quale annunziavano il loro dovere di partire per Caprera. Ecco i loro nomi: P. Cadolini – G. Da Pra – L. Canepa – C. Barni – A Cuneo – Brunati – G. De Gaspari – L. Kürner – P. Ferrucci – B. V. Giannini. Essi arrivarono per i primi, e furono ammessi a far la guardia d’onore alla salma di Garibaldi, insieme ai marinai della Cariddi.
I funerali furono stabiliti per il giorno 8, alle ore 3. Il Municipio mandò in Caprera la banda cittadina, nonché bandiere, orifiamma, festoni di stoffa e fiori. Le rappresentanze della provincia e del municipio recarono a Caprera diverse corone, fra cui una bellissima di bronzo cesellato, raffigurante rami d’alloro intrecciati; di più un ricchissimo drappo di velluto nero con fodera di seta bianca, con sopra un’iscrizione in argento dicente: A GARIBALDI SASSARI, che costò L. 1.765.
Fu pur dono del Municipio di Sassari la cassa mortuaria, di legno di noce, pregevole lavoro fatto eseguire dal valente artista sassarese Clemente.
Per dare una pallida idea dei funerali di Garibaldi, riporto l’ultima parte della corrispondenza che, sotto il nome di Aclos, mandai da Caprera al Giornale La Sardegna: « Alle ore 4 pom. mosse il corteo dalla casa di Garibaldi.
« Fu una solenne cerimonia – uno spettacolo grandioso, imponente.
« Erano rappresentate più di 1.200 associazioni, di cui 300 con bandiere, fra le quali quella gloriosa dei Mille, avvolta in una rete, perché cadente in brandelli.
« Seguivano il feretro il principe Tomaso, i rappresentanti del Senato, della Camera, nonché molti sindaci, redattori di giornali, professori d’Università, ecc. ecc.
« La folla era immensa. Tremila persone erano in Caprera. Più che cinquanta donne della Maddalena, schierate di fronte alla casa di Garibaldi, assistevano alla mesta cerimonia con le lagrime agli occhi.
« Vecchi marinai e vecchi militari, incanutiti nel lavoro e nelle battaglie; reduci, mutilati o con le stampelle, seguivano a passo lento e faticoso il loro duce, il loro consolatore.
« Il feretro era portato dai prodi dei Mille sopra una barella, appositamente costrutta. Tre bande musicali rendevano più mesta la cerimonia – quella del 38° fanteria che precedeva il corteo, e quelle della Maddalena e di Sassari che lo seguivano.
« La banda cittadina di Sassari intuonò, per la prima, la sua marcia funebre: – era quella scritta appositamente dal maestro L. Canepa, sui motivi dell’Inno di Garibaldi. Quella marcia commosse alle lagrime quanti componevano il lungo corteo; perocché quelle meste note, in quell’ora angosciosa, richiamavano alla mente, come in sogno lontano, tante care memorie: – erano battaglie leggendarie – vittorie meravigliose – splendidi trionfi. Era un Inno delle nostre glorie nazionali, velato a bruno coi funebri accordi minori: – crudele rimembranza di tempi felici nel giorno della sventura!
« Era uno spettacolo solenne – imponente.
« Il feretro di Giuseppe Garibaldi, coperto da cento corone, circondato da trenta bandiere, seguito da tremila persone, attraversava quei pittoreschi sentieri, serpeggianti fra gli alti graniti che scintillavano al sole, e i verdeggianti mirti che spandevano all’intorno il loro silvestre profumo.
« Per quei sentieri – poche settimane prima – l’illustre infermo si faceva condurre in carrozzella per salutare il mare – il suo prediletto mare, che lambiva le tre spiagge di Caprera, di Maddalena e di San Stefano.
« Le funebri melodie delle tre bande musicali venivano tratto tratto interrotte dal lontano rimbombo dei cannoni, sparati dalla Washington e dalla Cariddi, le quali salutavano il Generale che passava.
« Strano riscontro! – Era la seconda volta, dopo novant’anni, che si udiva il rimbombo del cannone nel breve spazio di mare chiuso fra le tre isolette sorelle. E rimbombava, forse, alla stess’ora – e nel sito stesso!
« Ed era un giovine capitano – Napoleone Bonaparte – che dallo scoglio di Caprera tirava quei colpi contro l’isola della Maddalena.
« Strano riscontro! – Napoleone e Garibaldi! Su quell’umile scoglio il primo apriva la gigantesca sua carriera nel 1793 – il secondo ve la chiudeva nel 1882!
« Un misterioso vincolo unirà dunque la Sardegna alla Corsica, perocché il breve tratto di mare che le divide, bacierà fremendo due terre benedette: la culla di Napoleone – la tomba di Garibaldi.
« Strano riscontro! – Due Geni che hanno scosso il mondo – due grandi italiani, a cui la Francia ha tolto la patria!».
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II nero drappo funereo che cuopriva la salma di Garibaldi fu chiesto dal Sindaco, Conte Ledà, a Menotti, e da questo fu restituito alla Città di Sassari per conservarlo gelosamente, come una cara memoria dell’illustre estinto.
La marcia funebre del Canepa fu chiesta da vari municipi italiani e fu pubblicata dalla Casa Sonzogno nella pregevole raccolta La Musica Popolare.
• Diverse
Alle 7 ant. del giorno 16 giugno un terribile incendio danneggiavala fabbrica di fiammiferi della Ditta Cosseddu e figlio, posta nello stabilimento Porcellana. Dopo tre ore si riuscì a spegnere il fuoco, ma i danni ascesero a circa L. 27.000. Per alcuni mesi tante povere operaie rimasero senza lavoro.
La sera del 26 il Preside del Liceo fu preso a sassate da molti studenti. All’indomani furono sospesi, per ragione d’ordine, gli esami di passaggio del Liceo e Ginnasio. L’ autorità giudiziaria aprì un’inchiesta
Il 9 luglio fu aperto al pubblico il grazioso chalet costrutto dalla Casa Clemente, nel Giardino pubblico.
Lo stesso giorno s’inaugurò il nuovo Stabilimento di Bagni di Antonio Andrea Tola.
La sera del 22 ottobre ebbe luogo al Civico la gran serata di beneficenza, ordinata dal Municipio per i danneggiati dall’inondazione dell’alta Italia.
Il 25 ottobre arrivò a Sassari il deputato Nicolò Ferracciu. II 27 partì per Tempio.
Il 27, col treno della sera, arrivava a Sassari il famoso bandito Giovanni Tolu, assolto nel dibattimento tenuto a Frosinone. Una folla immensa lo attendeva alla stazione, e lo accompagnò a casa.
Il 29 ebbe luogo l’elezione dei quattro deputati. A Sassari ebbero maggiori voti Giordano, Garavetti, Umana e Pais. Nel Collegio riuscì eletto Ferracciu invece del Garavetti.
Il 20 novembre, nel salone del Palazzo Provinciale, ebbe luogo la solenne inaugurazione degli studi nel R. Liceo-Ginnasio. Il preside lesse un discorso che offese la cittadinanza, e suscitò molti malumori.
Il 5 dicembre il general Mayo venne da Cagliari per ispezionare le truppe di guarnigione ed i quartieri di Sassari.
• 1883. Diverse
Il 19 gennaio arrivò a Sassari il prof. D. Lovisato compagno del tenente Bove nel viaggio alla Terra del Fuoco. Molti professori e studenti erano alla Stazione, e la folla scoppiò in caldi applausi: Viva Lovisato, viva la scienza!
Il 21 gran veglia-lotteria al Civico per iniziativa della Società ginnastica. Il teatro era addobbato con gusto: la mascherata dei soci fu trovata stupenda. L’introito fu di L. 2.039. Il 24 gran festa all’Università per l’inaugurazione d’una lapide a Domenico Alberto Azuni. Vi assistevano il prefetto, il sindaco e molte altre autorità. Venti e più rappresentanze, di ministri, Università, Accademie, Scuole, di diverse città italiane, resero solenne la festa. Scoperta la lapide prese la parola il rettore dell’Università Prof. Ravà. Parlarono in seguito il Prof. Manunta, il procuratore del re De Nava, il prof. Soro Delitala, il Conte di S. Elia – La festa riuscì animatissima.
Il 18 febbraio la Cassa di risparmio di Sassari fu dichiarata autonoma e venne approvato il suo statuto.
Il 24 ebbe luogo una riunione nella sala della Società di Mutuo Soccorso, dove intervennero molte altre associazioni; e ciò per protestare, onde venissero portate a termine le pratiche già stabilite per la Stazione ferroviaria, sospese dal Consiglio comunale – come pure per la costruzione dell’infermeria militare. Si addusse per motivo l’assoluta mancanza di lavoro per le classi operaie.
Il 28 si dà mano alla costruzione di un giardinetto dinanzi al palazzo provinciale, nonché alla livellazione della Piazza d’Italia.
L’11 marzo il prof. Lovisato tenne una conferenza sulla Terra del Fuoco nel Teatro Civico, il cui introito doveva aumentare il fondo per un monumento da erigersi ad Alberto Lamarmora sul monte Gennargentu. La festa finì tra gli applausi fragorosi. Il Lovisato fece esaminare diversi oggetti recati dalla Terra del Fuoco.
Il 19 il Sindaco invitava con circolare il Comitato per l’Esposizione Nazionale di Torino.
Con Decreto reale del 4 marzo, il Conte Arborio Mella di S. Elia fu nominato Sindaco di Sassari. Con precedente decreto del 18 febbraio era stato collocato a riposo nella sua qualità di tenente colonnello di fanteria.
Il 21 marzo l’Assemblea degli Azionisti del Politeama nominava il suo Consiglio d’Amministrazione.
Verso la metà di aprile funzionò di nuovo l’Osservatorio meteorologico, rimodernato dal prof. Valenti. Fu adattato nell’ex Convento degli Scolopi.
Il 28 aprile si mandarono telegrammi di felicitazioni per le nozze del principe Tomaso con la principessa Isabella.
Il 1° maggio s’inaugurò una Biblioteca popolare circolante, per cura e iniziativa di alcuni giovani.
Il 1° maggio la Società ginnastica sassarese partiva per Cagliari col treno. Erano cento soci preceduti dalla bandiera sociale e dalla fanfara. A Cagliari furono ricevuti con molte ovazioni e cortesie. Con gentile pensiero si recarono sul colle di Bonaria per deporre una corona sulla tomba di Azuni. Fecero ritorno a Sassari il 5, ricevuti dalla popolazione festante. Tutto il Corso era illuminato. Vi fu scambio di telegrammi fra i due Sindaci di Cagliari e Sassari.
Il giorno 8 arrivò a Sassari l’onorevole Conte F. M. Serra, ministro di Stato. Fu ricevuto dal Sindaco, assessori comunali e provinciali, e molti notevoli cittadini. Prese alloggio nella casa del Comm. Cossu, che insieme al Cav. Garzia gli fecero gli onori, come vecchi amici.
Il 28 maggio fu a Sassari, dove rimase alcuni giorni, il simpatico romanziere Salvatore Farina.
In occasione della festa nazionale dello Statuto (3 Giugno) un comitato stabiliva delle corse intorno ad un elisse, nuove per l’isola, fatte con lo scopo di giovare e dare incremento alla industria equina. I cavalli inscritti oltrepassarono la trentina. Più di 3.000 spettatori vi assistettero. Le corse riuscirono soddisfacenti e divertirono molto.
Nei primi di giugno fu scoperta la filoxera nelle campagne di Sorso. Scambio di telegrammi fra le autorità di Sassari e quelle di Roma. Polemiche per applicarne la causa. Poche settimane dopo la filoxera fu scoperta a Sassari, nella regione di S. Giorgio.
Il 20 giugno un Comitato di reduci garibaldini ed ex militari deliberò di collocare una lapide nella casa dove prese alloggio Garibaldi.
Il 28 il Ministro dei lavori pubblici comunicò al Municipio l’approvazione del progetto della nuova Stazione di Sassari.
Il 1° luglio fu aperto al pubblico il servizio del tronco Terranova- Olbia Nova (Golfo degli Aranci).
L’8 è di passaggio in Sassari, diretto per Marsiglia, l’Arcivescovo di Cagliari, Monsignor Berchialla. L’Arcivescovo di Sassari lo accompagnò alla Stazione.
Il 18, proveniente da Roma, arrivò a Sassari Monsignor Giordano, consacrato Vescovo d’Alghero.
Viva impressione in Sassari per il disastro di Casamicciola, avvenuto il 29 luglio. Fra le vittime era un sassarese – Pasquale Ponzi. La Deputazione provinciale e il Municipio deliberano sussidi. Venne nominato un Comitato di Soccorso.
Il 14, 15 e 16 agosto gran fiera con lotteria per cura della Società ginnastica nel Giardino pubblico, con patronesse. Ippodromo in Piazza d’armi, con premi per le corse. Le feste riuscirono animatissime. L’introito fu di L.12.504. 76; le spese di L. 7.400. 17; il benefizio di L. 5.104. 50 che furono ripartiti fra l’Ospizio di S. Vincenzo, il Ricovero di Mendicità e i superstiti di Casamicciola. Le Corse diedero l’entrata di L. 7.044. 75; le spese furono 6.865. 30; il benefizio L. 179. 45.
Il 2 settembre arrivarono a Sassari i giovani del Convitto Nazionale di Cagliari, accompagnati dal loro rettore Oliviero e subalterni. Erano aspettati alla Stazione dal Sindaco, assessori, diverse Società, e gran folla. Ripartirono il 30.
Il 26 ebbero termine le conferenze pedagogiche, che si tennero nella sala di ginnastica della Scuola normale. Erano inscritti moltissimi insegnanti.
Il 27 settembre fu collocata la prima pietra del Politeama sassarese alla presenza di molti azionisti. Furono pronunciate belle parole dal presidente Diego Brusco. Seguì un lauto banchetto.
Il Municipio e la provincia di Sassari fanno adesione al programma del pellegrinaggio alla tomba di Vittorio Emanuele, che doveva aver luogo il 9 gennaio del 1884. Dietro invito del Sindaco il 15 ottobre si costituì il Comitato provinciale di Sassari.
Il 13 novembre, con treno speciale, arrivava a Sassari la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla fillossera. Erano aspettati alla Stazione da molti cittadini. Essa tenne seduta nella Sala del palazzo provinciale la sera del 15.
La mattina del 18 novembre fu inaugurata in una Sala dell’ex Convento di S. Chiara la Biblioteca pedagogica ed un busto a Vittorino da Feltre. Presero la parola diversi.
Il 29 novembre si fecero le esperienze per l’affondamento dei pozzi Norton; riuscirono soddisfacenti.
La sera del 4 dicembre arrivarono a Sassari il Comm. Cirio e il Cav. Pasqui ispettore generale del Ministero di Agricoltura e Commercio. Il 6 ebbero una conferenza con la direzione del Comizio Agrario. Il 7 il Cirio ripartiva per Roma.
• 1884. Diverse
La sera del 5 gennaio partirono alla volta di Roma sessantadue cittadini, inscritti nel pellegrinaggio alla tomba di Vittorio per il giorno 9. Venne offerto al re Umberto lo stendardo da una rappresentanza composta del Cav. Cosimo Tola presidente, Conte d’Ittiri, Cav. G. Giordano, e Camillo Bellieni. I pellegrini furono di ritorno a Sassari il giorno 13.
La sera del 10 febbraio ebbe luogo al Teatro Civico un gran veglione di beneficenza per cura di un Comitato appositamente costituito.
Il 1° aprile furono spediti telegrammi di congratulazione al Deputato Ferracciu (per la sua nomina a Ministro di Grazia e Giustizia) dal Sindaco, Prefetto, Deputazione provinciale, Tribunale di Commercio, Consiglio Notarile, Università, Consiglio d’ordine degli avvocati, ecc. ecc.
L’8 maggio apertura della Scuola agraria di Nulvi, instituita con R. Decreto del 9 aprile 1883. Partirono da Sassari, per assistervi, alcuni membri del Consiglio di Amministrazione.
Il 22 maggio ebbe luogo un Comizio popolare per eccitare il Governo alla costruzione delle ferrovie complementari sarde. Vi assistettero oltre 4.000 persone. Lo presiedeva l’avv. Soro Pirino.
Il 25 maggio festa solenne del primo anniversario della ricostituzione su più salde basi della Società degli Impiegati di Commercio.
Il 29 maggio entrò in carica il Regio Delegato Cav. Perrino, stante lo scioglimento del Consiglio comunale di Sassari.
• Lapide a Garibaldi
Quando il gruppo garibaldino si recò a Caprera per visitare la salma di Garibaldi ideò d’apporre una lapide commemorativa alla casa dove ospitò il gran Capitano, allorquando visitò la città di Sassari. Circostanze impreviste fecero ritardare l’attuazione di quel progetto.
Si costituì un Comitato composto di dodici garibaldini, cioè: Calvia Salvatore, Cadolini Pietro, Cuneo Angelo, Canepa Luigi, Degaspari Giovanni, Daprà Guglielmo, Ferrucci Pietro, Giannini Bruto, Barni Carlo, Pais Francesco, e Zerbini Emilio; e di cinque membri della Società degli ex militari, cioè, Berlinguer Gavino, Piga Michelino, Carozzi Pietro, Ribichesu Luigi, Berlinguer Ferdinando. Questo comitato deliberò di apporre una lapide, formata di granito di Caprera, alla casa che ospitò il generale Garibaldi. Siccome nacquero malintesi col proprietario della casa, fu stabilito che la lapide si apponesse invece ad una delle facciate dell’antico palazzo comunale.
La cerimonia dell’inaugurazione ebbe luogo solennemente la mattina dell’8 giugno. Per le necessarie spese fu chiesto il concorso dei sodalizi popolari, i quali aderirono di buon grado all’invito.
Fin dal mattino, la città, lungo il Corso, era imbandierata; e sui fanali, posti lungo la via che doveva percorrere il corteo, sventolavano gonfaloni portanti diversi stemmi di città italiane. Le botteghe erano chiuse; allo spigolo del palazzo comunale era un palco per le rappresentanze. Si partì dal Giardino pubblico verso l’Emiciclo Garibaldi, si prese la Via Carlo Alberto, la piazza d’Italia, e di là pel Corso sino alla Via Canopolo, preceduti dalle due bande che intuonavano l’inno di Mameli e di Garibaldi. I dodici garibaldini vestivano la camicia rossa. Una folla compatta seguiva e faceva ala al corteo. Fu redatto l’atto di consegna dal R. Delegato Perrino e dal Generale Grixoni.
Assistevano oltre 12.000 persone; ventinove bandiere sventolavano attorno al palco eretto sotto la lapide, dove si appesero le corone d’alloro, portanti ciascuna un nome delle campagne di Garibaldi.
Il segretario del Comitato diè lettura delle adesioni e delegazioni, che furono molte; parlarono in seguito il presidente Calvia e l’Avv. Perrino a nome della città; indi si firmò l’atto di consegna, redatto dal notaio Mannazzu. In ultimo, al suono dell’inno, venne scoperta la lapide, in cui sta scritta questa epigrafe:
IN SASSARI NEGLI ANNI 1855, 1859 DIMORÒ
GIUSEPPE GARIBALDI
AL CITTADINO ONORARIO QUESTO SASSO DI CAPRERA
MEMORIA QUANTO L’ODIO AI TIRANNI DURATURA
IL GRUPPO GARIBALDINO E 22 ASSOCIAZIONI POSERO.
Il Prof. Calvia, nella qualità di Presidente del Comitato, offre in consegna la lapide al Municipio di Sassari, in persona del Delegato regio, Cav. Ferrino, che ringrazia a nome della città, promettendone la custodia. Parlarono il Prof. Domenico Vasconi, il generale Grixoni, e l’Avv. Soro Pirino.
Si continuò a percorrere le vie della città. Alla sera un gruppo di studenti, con due bandiere, si recò al Giardino pubblico, prese la banda che suonava il concerto, e con essa fece il giro della città al grido di Viva Garibaldi, Viva l’Italia!
Per debito di cronista devo qui notare, che sulla lapide vi è un errore di data. Giuseppe Garibaldi non fu a Sassari nel1855, ma bensì nell’anno 1854, come abbiamo segnato a suo luogo.
In quanto alla seconda visita, fatta nel 1859, dicesi che Garibaldi abbia tenuto l’incognito, talché ben pochi lo hanno veduto. A me non consta da nessun documento la sua venuta a Sassari nel 1859, epperciò non la notai fra le notizie di quest’anno.
• Diverse
Il 26 luglio il Municipio di Sassari dà in appalto il Dazio Consumo a Luigi Merello per L. 640.000.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre grave preoccupazione in Sassari per il cholera che infieriva a Tolone e Marsiglia, poi a Busca, Spezia, Napoli, Genova, ecc. Vi furono proteste, comizi, rigorose misure per parte dell’autorità, e domande di quarantene, che furono concesse, e poi tolte negli ultimi dell’anno.
Il 24 agosto ebbero luogo le elezioni comunali. Riuscì eletta una lista che fu battezzata di conciliazione. Gli elettori furono 724. Il 30 si elesse la Giunta, installata dal R. Delegato il 2 settembre. Il Cav. Garzia assunse la carica di assessore anziano, ff. di Sindaco.
Il 15 settembre ebbe luogo l’apertura del Club di scherma, instituito da una Società di cittadini.
Il 20 settembre fu solennemente collocata e consacrata la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale nelle appendici, a fianco dell’Ospedale Civile. Prese parte alla funzione l’Arcivescovo Marongiu assistito dal Capitolo.
Per cura di un comitato del Club di scherma, il 12 ottobre ebbe luogo la passeggiata di beneficenza per le famiglie dei colpiti dal cholera. Vi prese parte anche il Municipio, e furono incassate circa L. 1.500 in danaro ed oggetti diversi.
II 23 ottobre, inaugurazione del Politeama con concerto vocale e strumentale, eseguito dagli allievi dell’Istituto musicale.
Il 9 novembre fu offerta dagli amici una serenata a Salvatore Dau, proprietario d’uno Stabilimento di Concie, perché nell’Esposizione di Torino ebbe la medaglia d’oro per la bontà de’ suoi prodotti.
Il 29 novembre, prima di cominciar la seduta del Consiglio Comunale, il ff. Sindaco Garzia, alla presenza di tutto il corpo delle guardie municipali e dei pompieri, consegnava al Cav. Vittorio Segni, cittadino sassarese, il R. brevetto e la medaglia d’oro al valore civile per atti di coraggio addimostrati ripetutamente in occasione degli incendi che si verificarono nel paese.
Nei primi di dicembre il prefetto Fiorentini ricevette la partecipazione del suo traslocamento a Belluno.
In seduta del 4 dicembre, dopo viva ed animata discussione, il Consiglio comunale, (con 20 voti contrari e 14 favorevoli) deliberava di sopprimere, per economia, la banda cittadina e l’Istituto musicale, col 31 dicembre.
Il 18 dicembre, solenne inaugurazione del Politeama sassarese, con la nuova opera-ballo Riccardo III, del maestro Luigi Canepa.
Il25 dicembre arrivò in Sassari il 25° Reggimento fanteria, da molti anni aspettato. Gli si fece una bella accoglienza dalla popolazione.
Il 31 dicembre 1884 l’Autore di questo libro faceva ardenti voti perché gli anni futuri fossero forieri di civile progresso alla sua diletta SASSARI.