Il quartiere di Monte Rosello è nato negli anni trenta, durante il periodo fascista, dopo la costruzione del ponte Rosello che lo collega al centro storico.Il rione è diviso in due parti dalla via Giovanni Pascoli: nella parte bassa si trovano il museo d’arte contemporanea Masedu e la basilica del Sacro Cuore; nella parte alta, la più estesa, si trovano i primissimi palazzi in stile anni trenta e la parrocchia del Cuore Immacolato edificata nel 1958; qui sono presenti anche la nuova questura della Polizia di Stato e i due parchi di via Montello e di Baddimanna.

Nella vallata di Rosello, sotto il ponte, è situata la fontana di Rosello. Venne eretta da lapidici genovesi sotto Filippo III nel 1605-6 e anticamente si poteva raggiungere dalla Porta Rosello grazie alla via che costeggia ancora oggi la fiancata della chiesa della SS. Trinità. Una via che, a giudicare da una foto del Delessert della metà del secolo ‘800, doveva avere i gradini, come risulta anche dal cap. 39 del 1° libro degli Statuti Sassaresi che recita: “E si sistemi la via antistante alla Fontana di Rosello con dei gradini di pietra dell’altezza che stabilirà il podestà insieme agli anziani del Comune”. Di fianco alla fontana vi era un lavatoio, demolito poi nel 1975 e oggi in fase di ricostruzione grazie ai lavori che stanno interessando l’area. Quando ancora non esisteva il ponte di Rosello, la vallata era percorsa dai sassaresi che si dovevano recare ai nuovi quartieri del Monte e verso Sennori, Sorso e i centri dell’Anglona. In via Sorso, poi, si trovava l’usthéra, la stazione per le diligenze con locanda e scuderie.

(La foto in alto è di Gianni Careddu da Wikipedia)