La storia dei Candelieri
Il 14 agosto di ogni anno si ripete, immutata da secoli, la Discesa dei Candelieri o Faradda, come i sassaresi sono soliti chiamarla. L’origine risale alla seconda metà del XIII secolo, quando la città si trovava sotto la dominazione pisana e da Pisa fu mutuata l’offerta della cera alla Madonna la sera della vigilia dell’Assunzione. Nei secoli XVI e XVII, in seguito alle numerose pestilenze che si abbatterono sulla città, i Gremi – le antiche corporazioni di arti e mestieri – insieme alle autorità cittadine formularono un voto che prevedeva l’offerta di grossi ceri di legno alla Vergine Assunta. Un’ordinanza del 1531 disciplina l’ingresso dei candelieri nella chiesa di Santa Maria di Betlem. La festa dei Candelieri rappresenta un bene prezioso da tutelare: nel 2013 è stata inserita nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e riconosciuta bene immateriale patrimonio dell’umanità, insieme alle altre feste delle macchine a spalla italiane.
I protagonisti: i Gremi
Gli attuali componenti sono gli eredi dei fondatori di queste antiche associazioni, costituitesi nel medioevo sull’esempio dei più importanti centri cittadini dell’Italia e della Spagna. Tra il XVI ed il XVII secolo furono redatti i loro statuti e si dotarono di una cappella per la celebrazione dei loro riti religiosi. Le figure di spicco dei Gremi sono gli Obrieri (Obriere maggiore e Obriere di Candeliere), cui spetta il compito di portare lo stendardo. Entrambi sono nominati il giorno della festa patronale.
I testi qui sopra e le schede che seguono dei Gremi dei Candelieri, sono tratti dal sito istituzionale del Comune di Sassari.