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Commercio e Mestieri

Fabbriche diverse

Dagli Statuti risulta, che a Sassari l’industria e il commercio erano piuttosto fiorenti. Vi erano fabbriche di panno e di lombardiscu (specie di stoffa denominata dalla Lombardia, forse per imitazione di manifattura). L’arte della lana era allora in gran voga. Esistevano pure moltissime fabbriche di …

Commercio e Mestieri

Pernici e colombi

Gli Statuti prescrivevano che le pernici non si potessero vendere più di 4 danari l’una. In quanto ai colombi godevano la simpatia dei Legislatori; era rigorosamente vietato di uccidere per dispetto, o di appropriarsi colombi domestici altrui; pena soldi 10 ogni colombo, da dividersi metà …

Commercio e Mestieri

Mercati

  Come abbiamo veduto in diversi articoli, il formaggio, la lana, le pelli ed i cuoi, si dovevano vendere solamente nella Piazza Cotinas. Le carni nel Macello, fuori della Porta di Gurusele. Il grano, l’orzo e i legumi nella Carra Grande e Carra Piccola, dove …

Commercio e Mestieri

La moneta

La lira di Genova era la moneta in corso ai tempi della Repubblica Sassarese. Si noti che nel Codice, a fianco della parola lira, è sempre scritto genovese. Si divideva in 10 soldi, e il soldo in 12 danari. II valore poi di queste monete, …

Commercio e Mestieri

Orefici e Argentari

  Il vicolo oggi detto degli Scolopi, si chiamava a quei tempi dell’Argenteria, perché colà avevano le loro botteghe tutti gli orefici e gli argentari. L’antica denominazione data a questa via fu conservata sino al 1837, come risulta da alcuni pubblici strumenti, e come i …

Commercio e Mestieri

Notai

Era una delle cariche più alte e rispettate. Nessun notaio di Sassari o del distretto poteva formulare o levare alcuna carta nelle seguenti feste, sotto pena di soldi 10 per ciascuna carta: nelle feste di Natale – il primo giorno dell’anno – il giorno dell’Epifania …

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Carrettieri

    Questo ceto, a quanto pare, non era troppo di buona fede, perocché le pene che ad esso s’infliggono, sono fra le più rigorose e le più crudeli contenute nel Codice. Nell’art. 74 è detto: «I carratori paghino la gabella, e siano di buona …

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Venditori di tela e orbace

L’art. 92 imponeva a questi mercanti ambulanti che volevano esitare la loro mercanzia, di non venderla in rotoli, ma di mostrare spiegate le pezze di tela, canavacio od orbace, affinchè il compratore potesse esaminarne la qualità. Curioso poi è, che anche il compratore era obbligato …

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Pastori

  Ve n’erano moltissimi, ma pare non fossero troppo amanti della nettezza, né troppo di buona fede. – Un articolo del Codice punisce colui che nel formaggio salato mischiava terra od altra bruttura; e a chi vendeva lana bagnata, o umida, o mischiata con terra, …

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Mugnai

  I mugnai sono sempre stati una razza turbolenta. L’art. 71 infliggeva pene rigorose per le continue frodi della farina. Nessun mugnaio poteva levare per la macinatura più di un quattordicesimo da ogni rasiere di grano. In quanto ai molini, erano, a quei tempi, sacri. …