
Nel 2014 cessava definitivamente la produzione la Sarda Laterizi, azienda che operava nell’area industriale di Porto Torres.
La “fabbrica di mattoni”, che produceva anche tegole e materiali per solai, iniziò la sua produzione a Sassari dopo la prima guerra mondiale. Si chiamava “C.O.R.”, dalle iniziali dei cognomi dei suoi fondatori, Erminio e Luigi Carlini, Achille Oggiano e Antonio Ricci.
L’azienda si insediò in via Giovanni Pascoli, nell’area dove oggi sorge la sede della Confcommercio e quella di un supermercato alimentari, fra via Pietro Micca e via Gabriele D’Annunzio. Nella stessa via, in quell’epoca, si trovavano anche altre due realtà imprenditoriali, il saponificio Masedu (oggi sede del Museo di arte contemporanea) e il pastificio Farbo.
Nei primi anni Settanta la fabbrica dei mattoni cessò la sua attività a Sassari per trasferirsi nel nuovo impianto di Porto Torres. Venne abbattuto il grande fumaiolo, per la felicità delle famiglie che abitavano nella zona: per anni durante la cottura dei mattoni nella fornace, dal grande comignolo fuoriuscivano palline di fuliggine nera che il vento trasportava e lasciava cadere sul bucato steso ad asciugare, sporcandolo irrimediabilmente.
Fino a quando la fabbrica è rimasta in funzione, gli studenti delle vicine scuole medie si recavano prima dell’inizio delle lezioni all’ingresso laterale di via D’Annunzio per chiedere agli operai i mattoni “mal riusciti”, ancora freschi e non entrati in fornace. Era la “creta” che veniva utilizzata durante l’ora di applicazioni tecniche per plasmare statuine e casette che poi, una volta essicate, venivano dipinte con i colori.
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