Il tabacco

Il tabacco

La coltivazione. “Abbiam notato grande la bontà del prodotto, ed è cosa notoria che le foglie scelte di Sassari non cedono in nulla ai tabacchi migliori di Spagna e della Turchia, e superano di gran lunga quelle del Regno di Napoli, e di altre contrade d’Italia. L’istituzione delle attuali regalie sopra il tabacco data dal 1716, sotto il governo d’Austria, quando per arricchire il tesoro d’una entrata considerevole, abolivasi l’antica libertà e riserbavasi al fisco l’acquisto, la manifattura e il traffico del medesimo: il che non si potè fare senza grandi sommovimenti, perché i cittadini di Sassari, da’ quali molto perdevasi per questa gravezza levarono rumore, e la sedizione tanto increbbe, che il viceré, conte di Atalaya, dovette portarvisi con l’esercito per campeggiare la città. Ma meglio che le armi avendo valutato la prudenza del marchese Almenara, capo di quelle truppe, si venne a patti, e la città si assoggettò alla nuova legge sotto la condizione d’un compenso della perdita che faceva del prodotto della suddetta gabella. Questa piantagione si fa nell’aprile, e matura nel luglio. La raccolta è copiosa sempre quando nel giugno abbiasi opportunamente la pioggia”.

Contrabbandieri. “Un quinto della raccolta va in potere dei contrabbandieri, e gli ortolani fanno sempre che possono questa frode per guadagnare qualche cosa, essendo troppo bassi i prezzi, a’ quali compra l’appalto, superiori almeno d’un quarto quelli che offrono i fabbricatori clandestini. Nel territorio suburbano di Sassari sono molto stimate le foglie delle regioni de’ Cappuccini, di Sant’Agostino e di Calamasciu”.

Fabbrica del tabacco. “Una parte dell’antico colleggio di San Giuseppe che, come altrove notammo, appartenne già a’ gesuiti, fu poi destinato alla manifattura del tabacco. La manifattura di Sassari ebbe in ogni tempo gran riputazione presso i tabaccanti. Questi però mossero alti lamenti, quando le finanze sconsigliatamente accettarono il progetto d’uno speculatore straniero, il quale trasportava in Cagliari la manifattura, e a’ metodi tradizionali dell’arte sassarese, che aveano dato ottimi prodotti, sostituiva la pratica di fabbriche estere; ed erano giusti i lamenti perché i tabacchi erano malamente manipolati, e non avevano più il gran pregio della purezza per certe materie estranee, che vi si mescolavano. Fu tolto poi il divieto di fabbricarne in Sassari; ma l’antica pratica non si poté ancora ristabilire, e or si lavora male in Cagliari, ma anche in Sassari con discapito delle finanze e con lucro de’ contrabbandieri”.

Ti potrebbero interessare

Il Commercio

Il Commercio

Gli acquaroli

Gli acquaroli

Zappatori

Zappatori

Olivicoltura

Olivicoltura