
Su Notaiu
(Il Notaio). Oltre l’ufficio di pubblico tabelliere, riempiva quello di Segretario del Consiglio e di Attuario della Podesteria. Giurava fedeltà, e se mancava ai suoi impegni veniva dichiarato spergiuro. Egli riceveva le denunzie che gli facevano, e le trascriveva negli Atti del Comune. Si eleggeva ogni anno, nel mese di Febbraio, dagli Anziani e dai Sindaci, ed era pure incaricato di scrivere le entrate e le uscite del Comune. Doveva essere nativo di Sassari, o almeno figlio di padre o madre sassarese. Percepiva lire 35 annue di stipendio, né poteva ricevere alcun regalo per il suo ufficio, pena 10 lire, con perdita dell’impiego. – Doveva sbrigare le liti e le contese, e mandare ad effetto le sentenze, secondo gli Statuti. Eccovi per curiosità i diritti che doveva percepire per gli Atti e le Carte da lui distese:
Per l’esame di ciascun testimonio, danari 4. – Per ogni firma di Carte di pagamento, secondo la somma, da 12 danari fino a 3 soldi. – Per cercare qualche Carta, danari 4. – Per vendita di ufficio (gli uffizi dunque si vendevano?) fino a soldi 10. – Per cercare qualche legge negli Statuti gli era proibito di percepire somma alcuna.
Il Notaio non poteva far notte fuori di Sassari, né andare fuori della città oltre due miglia.
Il Podestà, su Cavalleri ed il Notaio componevano la Podesteria, e facevano rispettare i loro Atti da una forza armata di cittadini.
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