Il contenuto dell’art. 47 è degnissimo di nota, e richiamò l’attenzione di molti dotti. Ecco quanto prescrive: «Nessuna persona può permettere di vendere, donare, obbligare, cambiare i propri beni o possessioni, in tutto o in parte, senza presentarsi alla Podestà e Consiglio Maggiore per farlo insinuare; e appena fatta la insinuazione si faccia bandire per la terra di Sassari una volta l’anno, nominando la persona che fece la promessa».
Il Tola dice: «Ed ecco nel 1316 una legge del Comune di Sassari per il Registro delle Ipoteche, eseguito poi in Francia ed in seguito in Italia nel secolo XVIII! – e non ottenuto in Sardegna che colla legge del 5 Agosto 1848!».
E il Boullier, da noi altra volta citato: «Quello poi che è notevole è, di trovare nella Legislazione della Repubblica di Sassari un sistema ipotecario, molto elementare senza dubbio, ma saggissimo, e che prova una grandissima attività nella trasmissione della proprietà».
E il Manno a questo proposito scrive: «Conviene far cenno dei provvedimenti adoperati acciò fosse minore nelle compre il sospetto di quei carichi che, chiamati dai Leggisti pesi reali, fecero soventi batter l’anca per la disperazione ai compratori negligenti o delusi.
A tal uopo si ordinava dal Codice, che lo stabilimento delle ragioni d’ipoteca potesse solamente derivare da una scritta solenne stipulata alla presenza del Podestà e del Consiglio, e che annualmente si bandisse nelle terre tutte di Sassari la notizia di tutti gli atti di quella natura. La qual cosa, se risponde imperfettamente al bisogno della maggior pubblicità di quei carichi, contiene almeno il germe di quei più ampi ordinamenti che rendettero poscia così stimata l’iscrizione delle Ipoteche. »
E Federico Sclopis, prima di mettere in rilievo il detto articolo, scrive che i provvedimenti contenuti nel Codice accennano ad un pregresso d’incivilimento, e bastano a dimostrarlo due soli indizi: – la mite e ragionata qualità delle pene, e la quasi iniziativa del sistema ipotecario.
Il giudizio di tali scrittori basta da solo a renderci sieri del senno dei nostri antichi padri!