Dalla lettura degli articoli degli Statuti, si può con tutta sicurezza affermare, che in Sassari, al tempo della Repubblica, non esisteva alcuna delle piazze che oggi esistono.
È questa la mia opinione, ed io non sono d’accordo col Tola, il quale crede che l’antica Platha de Cotinas fosse l’attuale Piazza Castello, e che esistesse allora la Piazza della Carra.
Mi limiterò per ora a far rilevare, che a quei tempi, in tutta Sassari, non esisteva che una sola Piazza, che oggi più non esiste – e questa era dinanzi all’attuale Palazzo Comunale (presentemente occupato dall’Istituto Musicale), nel cui sito è sempre stata la Casa del Comune.
Quest’antica Piazza era propriamente nell’area oggi occupata dal Palazzo del Marchese di S. Saturnino, ed era chiamata Su Campu dessa Corte dessu Cumone. In questo spazioso largo, contornato da case, si edificarono Loggie per i mercanti. Ivi era prescritto dagli Statuti di vendere le legna, l’erba, la paglia ed il fieno.
Non saprei dirvi con qual criterio i nostri antichi Padri Coscritti avevano destinato la Piazza della Casa Comunale alla vendita del fieno e della paglia!
La Piazza Castello allora non doveva assolutamente esistere. La nostra città era circondata di mura e torri, tutte uguali fra loro e della stessa importanza; e non abbiamo nessun dato, né indicazioni di sorta, per poter dedurre che un Largo speciale dovesse esistere nella Porta de Capu de Villa. Dinanzi a questa Porta, verso l’interno della città, esistevano per fermo le stesse case e relative stradicciuole che sempre esistettero nelle Porte di Utheri, di Sanctu Flasiu e di Gurusele – e ciò per misure di precauzione e di sicurezza, come prescrivevano i tempi.
La Piazza Castello non dovette formarsi che 15 anni dopo; quando cioè gli Spagnoli, per fabbricare il famoso Castello testé spianato, furono costretti a demolire le vecchie mura, le vecchie torri e il gruppo di vecchie casette esistenti in quel punto.
In quanto alla Piazza della Carra rimonta a tempi posteriori; perocché il centro di essa, ai tempi della Repubblica, era occupato da molte case, che furono poi demolite verso il 1608 per farne l’attuale Piazza, che subì varie modificazioni.
Non divido dunque il parere del Tola. Il Codice, dice, è vero, nella Platha uve est sa carra dessa pedra (nella Piazza dov’è la Carra di pietra) ma per platha bisogna sempre intendere strada o contrada; ed in prova di ciò mi basta citare l’articolo 60, nel cui corpo si parla sempre dei cuoi da vendersi solamente in sa ruga de cotinas, mentre nel titolo dello stesso articolo è detto: De non vender sos corgios si non in platha: – prova evidente che platha e ruga sono la stessa cosa.
Abbiamo veduto, che quando il Codice ha voluto designare una vera Piazza, ha scritto su Campu dessa Corte dessu Cumone; espressione che troviamo una sola volta, per denotare l’unica Piazza che allora esistesse in Sassari. – Chè se poi si volesse esaminare per il sottile la detta denominazione, si verrebbe forse a dedurne, che questa Corte del Comune, già importante per sé stessa, faceva capo ad altro Largo, verso la Chiesa di Santa Chiara o verso l’attuale Piazzetta di Gesù Maria; al quale spazio si dava il nome di Campo della Corte del Comune. La denominazione di Campu di Carra, che anche oggi si dà al Largo di Porta di Sant’Antonio, può darci il vero significato della parola Campu. Il Bettinali crede invece, che la Corte del Comune fosse dietro al Palazzo Comunale; potrebbe anche aver ragione, ma io sto col Tola, perché ordinariamente le Piazze sono davanti e non dietro alle case.