I venditori di pesce e d’anguilla dovevano vendere questo genere nello stesso giorno della pesca, né potevano tenerlo in casa. E vendendo i pesci era loro proibito di sedere o di appoggiarsi a nessun posto, sotto pene pecuniarie. Quest’uso, attraversando circa sei secoli, è arrivato sino a noi. I pescivendoli, anche oggidì, stanno sempre in piedi, e discosti dal tavolo dov’è il genere di loro commercio. Che si temeva da loro?
Il pescivendolo che aveva portato il pesce dal mattino sino alle nove, doveva averlo venduto a mezzogiorno; chi poi lo portava al mercato dalle nove a mezzogiorno non poteva più venderlo al di là del Vespro. E se lo vendeva, tanto peggio per lui!
Era severamente proibito di portare al mercato pesce luvato, (preso colla lue, attossicato), nonché di luvare, o di stare coi luvatori, pena 5 lire a tutti indistintamente, a chierici e secolari.